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Ha parlato e spiegato la sua posizione senza esitazioni, Vincenzo Campanile, il medico del 118 di Trieste accusato di aver provocato la morte di quattro persone somministrandol loro sedativi in grosse quantità invece di applicare le procedure di rianimazione. In otto casi accertati, Campanile avrebbe anche compilato in modo irregolare i verbali di soccorso.
Campanile, davanti al Gip del Tribunale, Luigi Dainotti, avrebbe affermato che “la sedazione in occasione di morte imminente è una terapia medica a tutti gli effetti”.