Si è spento ieri sera monsignor Redento Bello, il cappellano partigiano sfuggito alla strage di Porzûs.
Bello, nato a Silvella, in comune di Fagagna il 14 giugno 1913, era il parroco più anziano della Diocesi e si è spento nella casa della Fraternità sacerdotale di viale Ungheria a Udine.
Ordinato sacerdote nel 1937, a ridosso della Seconda guerra mondiale, dopo l’8 settembre del 1943 si unì alle prime formazioni partigiane nel territorio di Fagagna e infine ai partigiani che vivevano nei boschi tra Cividale e Gemona.
Arrivato a Flaipano, sopra Tarcento, assunse il nome di don Candido e divenne il cappellano militare di riferimento per i giovani che aderivano alla Resistenza entrando a far parte della brigata Osoppo.
Scampò per puro caso all’eccidio di Porzûs del 7 febbraio 1945 dove partigiani della Garibaldi uccisero 17 partigiani della Osoppo, tra cui una donna. Nel 2001 don Bello fu protagonista dello storico abbraccio con Vanni Padoan (assieme nella foto, ndr), il ‘Giacca’ partigiano comunista della brigata Garibaldi, perchè la storia secondo il parroco di Silvella non andava sì dimenticata, ma era necessario perdonare.
I funerali di don Bello saranno celebrati nel duomo di Udine alle 15. La salma sarà tumulata nel cimitero di Silvella.
13 febbraio 2013