Non ci furono responsabilità del medico di medicina generale nella morte di Emanuele Calligaris, il carabiniere deceduto lo scorso anno 11 giorni dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca.
E’ quanto emerge dal decreto di archiviazione nei riguardi del medico disposto dal Gip di Udine Mariariosa Persico, che ha accolto la richiesta del pm Lucia Terzariol. “Ora – dice il legale della famiglia del militare, l’avvocato Roberto Mete – stiamo valutando l’accesso al Fondo per i danni da vaccino e la contestazione alla società produttrice”.
L’indagato era Carlo Peano, medico di base a Cassacco, deceduto pochi giorni fa in seguito a una caduta nella sua abitazione a Treppo Grande. L’archiviazione, però, non è dovuta al decesso del sanitario. Il Gip ha rilevato che la morte del militare era un evento imprevedibile e che non era possibile per il medico ipotizzare la reazione al vaccino. E comunque, continua il giudice, anche una diagnosi tempestiva avrebbe condotto all’esito fatale.
Calligaris era deceduto il 15 marzo 2021 per una trombosi. A una settimana dalla vaccinazione aveva manifestato mal di testa e febbre. Il dottor Peano gli aveva prescritto un antipiretico, ma tre giorni dopo fu portato in pronto soccorso, dove morì qualche ora dopo. Dalle indagini del medico legale è emerso che il vaccino slatentizzò lo stato di ipercoagulabilità ematica del carabiniere.