Si avvicina l’ora della giustizia per i familiari di Vittorio Dorigo, il boscaiolo di 55 anni deceduto il 7 luglio 2020 nel suo paese, Ampezzo, travolto da un faggio che stava tagliando.
A conclusione delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero della Procura di Udine, Barbara Loffredo, titolare del relativo procedimento penale, ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, per il rappresentante dell’impresa di Verzegnis per cui Dorigo lavorava, regolarmente assunto.
Il Gup del Tribunale, Carlotta Silva, ha fissato per martedì 21 dicembre l’udienza preliminare di un processo dal quale i parenti del boscaiolo, assistiti da Studio3A con la collaborazione dell’avvocato Elisabetta Zuliani, si aspettano risposte anche sul fronte penale.
Dorigo, che ha lasciato otto tra fratelli e sorelle a cui era molto legato, quel giorno era impegnato in località Monte Pura nel taglio degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia. La Procura di Udine ha subito aperto un fascicolo per omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati il datore di lavoro e ora ne ha chiesto il processo sulla scorta di un’accurata inchiesta a cui hanno contribuito anche gli ispettori del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale, i Carabinieri di Forni di Sopra e i consulenti tecnici nominati per l’esame autoptico, il medico legale Antonello Cirnelli, e per la ricostruzione della dinamica e della cause dell’incidente, il Commissario del Corpo Forestale regionale Mario Di Gallo.