Con il Jobs Act pare esserci un’opportunità per i furbetti che vogliono cambiare lavoro e prendersi un doppio ‘anno sabbatico’. A sostenerlo è il consulente del lavoro Alberto Giorgiutti. “Renzi – spiega il professionista -, alzando la disoccupazione da 8-12 mesi a 24 mesi ribattezzandola Naspi, ha creato un effetto distorto. Le paghe nel privato purtroppo si sono appiattite a 1050/1200 euro al mese, contro la Naspi che eroga 850 euro circa (in realtà fino al 75% della paga con un calo del 3% del valore dal 4 mese fino a due anni). Ci sono lavoratori che stanno assenti ingiustificati sapendo che l’unica cosa che rischiano è di vedersi licenziare con diritto alla Naspi. Alcuni, stanchi di dover lavorare, iniziano a ridurre la produttività, così dopo 3 richiami subiscono il licenziamento. I lavoratori possono arrotondare con i voucher fino a 2.017 euro per anno civile (dal 2016 al 2018)”.
“Nel sistema attuale – dice Giorgiutti – non ci sono mai licenziamenti ‘perfetti’ e pertanto troppo spesso in transazione il datore di lavoro per una valutazione di costi benefici si trova costretto a cercare una transazione anche di poche mensilità. Il datore di lavoro ha tutto il diritto di contestare il danno, ma spesso se lo trattiene dalle buste paga, ma può subire anche un decreto ingiuntivo con relative spese. Inoltre, il datore di lavoro subisce il danno di dover versare in ogni caso di licenziamento fino a 1460 euro di ticket all’Inps per accesso del lavoratore alla Naspi (40 euro per ogni mese di anzianità del lavoratore fino ad un massimale di 1460). Senza contare che ci sono stati casi eclatanti di dipendenti licenziati per giusta causa e poi reintegrati”.