“L’Associazione Friuli Mandi Nepal Namastè opera da dieci anni nel Paese asiatico colpito dal terremoto. Una donazione a questa Onlus è un aiuto concreto alla popolazione nepalese”. L’appello, ospitato anche sulla home page della Regione Friuli Venezia Giulia, arriva dalla presidente Debora Serracchiani. Il sisma che ha devastato il Nepal nei giorni scorsi ha fatto partire la macchina della solidarietà e anche il Friuli Venezia Giulia fa la sua parte attraverso Friuli Mandi Nepal Namastè, associazione di volontari che dal 2005 fornisce un sostegno ai bambini del Nepal e che, dopo i tragici eventi degli ultimi giorni, ha già attivato una raccolta fondi.
COME AIUTARE. La Onlus tarvisiana ha avviato una raccolta fondi su più canali, per sostenere concretamente la popolazione nepalese. E’ possibile dare il proprio contributo con un bonifico (conto corrente CrediFriuli » IBAN IT28K0708564290029210007592 » Bic Swift CCRTIT2TK00 o conto corrente CiviBank » IBAN IT87A0548464290019570000135 » Bic Swift CIVIIT2CXXX) o attraverso Pay-Pal e carta di credito (qui il link per la donazione).
L’associazione ricorda che non sono previste raccolte di indumenti o altri generi di prima necessità, in quanto le spese per il trasporto in loco risulterebbero troppo alte. Ogni donazione, invece, permetterà di acquistare direttamente sul posto il materiale più utile, una volta sondate le reali necessità delle popolazioni. In questo modo, si potrà anche sostenere la ripresa dell’economia locale, messa in ginocchio dal sisma.
PROTEZIONE CIVILE. Nel frattempo, la Protezione Civile regionale rimane a disposizione del Dipartimento nazionale ed è pronta a intervenire, qualora giungessero indicazioni per missioni nelle zone colpite.
SITUAZIONE DRAMMATICA. Come confermano anche i responsabili in loco dei vari progetti sostenuti da Friuli Mandi Nepal Namastè, il bilancio del sisma si fa di giorno in giorno più drammatico. “Nel nostro villaggio – ha fatto sapere Pralhad Bastola, preside della Splendid Valley Secondary School di Palubari, in una defilata valle a est di Kathmandu – quasi tutte le case sono crollate e diversi animali, nelle piccole fattorie, sono morti sotto le macerie. I nostri alunni e le loro famiglie stanno bene, ma siamo senza elettricità e anche tutti i sistemi di comunicazione sono in tilt”. Le foto – postate su Facebook da Bastola – fanno riferimento proprio alle zone periferiche della capitale, a economia prettamente agricola.
Al momento, le vittime accertate sono 5.057, ma il premier nepalese Sushil Koirala teme che si possa raggiungere i 10 mila morti. All’appello, infatti, mancano ancora molti villaggi periferici, dove i soccorsi faticano ad arrivare. Drammatico anche il numero dei senza tetto, che hanno superato i 450mila, e dei feriti, oltre 10mila.
Le vittime italiane accertate sono quattro – Renzo Benedetti e Marco Pojer, travolti da una frana mentre stavano facendo trekking, e Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due dei quattro speleologi dispersi – ma ci sono ancora 39 connazionali non rintracciati. Stanno bene, invece, i friulani che si trovavano in Nepal, molti dei quali sono già riusciti a rientare a casa.
CONTINUANO LE SCOSSE. Quattro scosse di magnitudo fra 3,9 e 4,8 gradi Richter sono state registrate in Nepal nelle ultime otto ore. La più forte (4,8) è stata alle 00,54 locali, mentre l’ultima (4,3) alle 05,05 locali.