”Non si parla di riforma sanitaria nell’assestamento di bilancio, siamo seri”. Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine del vertice di maggioranza a Udine sulla manovra’ di meta’ anno.
”Non intendiamo trasformare l’assestamento in una legge che contenga tutto come e’ stato fatto in passato – ha proseguito Serracchiani -, ma facciamo soltanto quegli aggiustamenti normativi che sono necessari ai fini della programmazione e di alcuni interventi emergenziali, anche per consentire alcuni spunti di crescita che sono fondamentali”.
Sulla riforma sanitaria, Serracchiani ha aggiunto che ”come e’ gia’ stato detto molto bene dall’assessore regionale Telesca, stiamo lavorando e riteniamo che si debba cominciare con dei presupposti completamente diversi da quelli che erano stati indicati nella riforma Tondo, ma abbiamo le idee chiare”.
Il commento del capogruppo del Carroccio Piccin
“La spesa sanitaria aumenta. Le casse piangono. L’assessore Telesca annuncia il taglio dei costi del personale. La presidente Serracchiani, contestualmente, promette di abolire il ticket regionale di 10 euro sulle prestazioni sanitarie. I conti non tornano. Dove trova la copertura finanziaria la Serracchiani? Come si conciliano queste prese di posizione? L’idea è forse fare macelleria sociale con i dipendenti delle Aziende sanitarie?”.
Così Mara Piccin, capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, invita la Giunta a “chiudere definitivamente il libro dei sogni e aprire i registri contabili. Improvvisamente, la sinistra ha scoperto che la nostra sanità è un’eccellenza. Dopo aver detto peste e corna in campagna elettorale (e per 5 anni), oggi maneggiano la sanità con delicatezza, come si conviene a un gioiello di famiglia”. “Spiace constatare che le linee programmatiche della Serracchiani collidano con le enunciazioni dell’assessore esterno Telesca. Una si impegna ad abbassare le tariffe, l’altra denuncia la ristrettezza di liquidità. Com’è possibile?”.
Spiega ancora la capogruppo del Carroccio: “La riforma della sanità attuata dalla Lega Nord nel 1995 (legge n. 13) rappresenta un fulgido esempio di virtuoso, responsabile e proficuo decentramento. Il Friuli Venezia Giulia si paga e si gestisce al 100% la propria sanità. E i parametri certificano un livello di erogazione di servizi eccellente, che primeggia su scala nazionale e si issa nelle posizioni di vertice nel panorama europeo”. “Fa un certo effetto pensare che si voglia metter mano a uno dei sistemi sanitari migliori in Europa. Questa è la faccia feroce e spietata della spending review. Il concetto di tagliare i rami secchi è giusto, ma certi interventi si fanno con il bisturi. Se prendi il machete, rischi di fare danni. Sulla sanità bisogna usare guanti sterilizzati e tanta attenzione. Il nostro personale sanitario è qualificato, efficiente e serio, ed è stremato da carichi di lavoro già pesantissimi”. A chiusura, la Piccin si chiede se la presidente voglia scaricare sul personale gli oneri delle sue promesse, se abbia in mente 6 Aziende sanitarie e se la maggioranza sia dalla sua parte.
6 giugno 2013