Non c’è pace sul fronte delle Uti. Dopo l’uscita di Paularo e Monfalcone, nell’occhio del ciclone è finito il riparto dei fondi regionali, che dovrebbe garantire la copertura delle spese delle ex funzioni comunali trasferite alle singole Uti.
Nonostante le difficoltà, Pietro Del Frate, sindaco di San Giorgio di Nogaro, rimane dentro l’Uti Riviera Bassa friulana. “Su dodici Comuni, soltanto Rivignano Teor è fuori. Tra noi sindaci c’è collaborazione. Certo è che le Uti sono uno strumento utile per governare la complessità degli enti locali, ma la legge ha dato poco tempo per seguire il processo, così i Comuni sono in difficoltà, soprattutto nella gestione del personale. Il comparto unico avrebbe dovuto facilitare i processi. Non è stato così, quindi il legislatore regionale dovrebbe farsi un esame di coscienza. E non sto parlando solo di Panontin. Anche perché tra poco ci saranno le regionali e se ne vedranno delle belle”.
Se il personale è un problema, la questione risorse per il momento è stata risolta grazie ai fondi già previsti per quest’anno.
“Con finanziamento regionale abbiamo cominciato lo scorso anno il monitoraggio delle falde nell’area ex Cogolo. Abbiamo già avuto 500 mila euro lordi, quindi avviato la prima fase dei lavori e andremo avanti fino all’esaurimento dei fondi, che speriamo siano sufficienti per chiudere la partita”.
Altro progetto, che interessa anche i Comuni di Porpetto, Carlino e Marano, è la collocazione della Polizia locale in un’ala del Municipio di San Giorgio.
Ma non è finita qui.
“Siamo felici – spiega Del Frate – di poter annunciare finalmente l’ampliamento del cimitero di Porto Nogaro. Ci interessa molto anche la realizzazione delle piste ciclabili che collegano San Giorgio a Porpetto, a Torviscosa e a Carlino. Un progetto cui teniamo molto”. E che dimostra la comuniobe d’interesse tra i vari comuni.
Tra le opere in corso, una pista ciclabile che unisce anche Porpetto, Torviscosa e Carlino
Infine, di grande importanza è la costituzione di un unico polo bibliotecario che comprende tutti i 27 comuni della bassa friulana e quindi due Uti, quella della Riviera bassa friulana appunto e quella dell’Agro aquileiese.
L’obiettivo non è soltanto quello di promuovere la lettura tra i cittadini e gli studenti, ma anche quella di valorizzare la lingua friulana e diffondere la cultura europea.