Mentre gli organizzatori della dodicesima edizione della “Motocavalcata delle Alpi Carniche” stanno attendendo dall’UTI della Carnia l’autorizzazione in deroga alla legge regionale n. 15/1991 per ottenere la possibilità di transito delle moto su percorsi in cui normalmente vige il divieto, Club Alpino Italiano e associazioni ambientaliste montano sul piede di guerra.
A sconcertare i rappresentanti di queste organizzazioni non c’è infatti solo l’inserimento nell’itinerario proposto dal Mo.C.Tu.S. di Ovaro di sentieri e mulattiere inseriti anche nel catalogo regionale del Club Alpino Italiano – come il sentiero segnavia CAI 158, che collega Malga Claupa a Malga Agareit, a 1600 metri di altitudine, sul versante meridionale del monte Arvenis – ma la concessione di un patrocinio che sarebbe stato concesso alla “Motocavalcata” dalla Regione e da Turismo FVG.
“Chi frequenta la nostra montagna lo fa perché cerca qualcosa di diverso da quello che trova in città – si legge in una nota congiunta -: natura, paesaggi, tranquillità, silenzio. Consentire di portare in alta montagna tutto quello che di negativo offre la città (rumore, inquinamento, frenesia, confusione) non ha proprio alcun senso e non porta alcun beneficio al territorio. Serve – secondo gli ambientalisti – solo ad incrementare quelle pratiche abusive che vengono segnalate da sempre più parti ed effettuate in tutte le stagioni”.
Per tale ragione, mercoledì 13 giugno, alle 11, nella sede regionale di Legambiente a Udine si parlerà dell’evento e delle problematiche a esso associate. A spiegare le loro ragioni e a presentare le loro richieste saranno Silverio Giurgevich – Presidente del C.A.I. del FVG, Giovanni Anziutti – in rappresentanza delle sezioni del C.A.I. della Carnia, Sandro Cargnelutti – Presidente regionale di Legambiente, Marco Lepre – Presidente Legambiente della Carnia, Giancarlo Gazzola – Mountain Wilderness Italia, Alessandro Giadrossi – WWF Friuli Venezia Giulia.