Oltre 5mila persone sono scese in piazza, nel tardo pomeriggio di ieri, a Trieste per manifestare contro l’obbligatorietà del Green Pass. I numeri sono quelli forniti dalla Questura di Trieste.
Un corteo dove non si sono registrati scontri, ma che non è stato esente da momenti di tensione, in particolare quando i manifestanti si sono radunati nei pressi delle sedi delle testate giornalistiche della Rai regionale e del quotidiano Il Piccolo. Proprio davanti alle redazioni la contestazione ha raggiunto l’apice e i toni si sono surriscaldati. Sono stati rivolti slogan e insulti pesanti contro i giornalisti, accusati di fare terrorismo, di essere dei “venduti” e addirittura degli “assassini”.
Il corteo ha anche creato disagi al traffico, vista anche la straordinaria affluenza e l’ora di punta. I manifestanti, al grido di cori contro il Green Pass, hanno attraversato le strade del centro cittadino, partendo da piazza della Borsa, luogo prediletto dei raduni ‘no vax’, per poi chiudere la manifestazione in piazza Unità d’Italia.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, tra i manifestanti sarebbero stati riconosciuti anche candidati al consiglio comunale e politici in carica.
Su quanto accaduto ieri a Trieste interviene il direttore de Il Piccolo, Omar Monestier: “Ferisce profondamente la nostra democrazia che, per protestare contro un provvedimento governativo, gruppi di persone attacchino la redazione di un giornale – riporta il quotidiano giuliano -. A Trieste è già successo nell’ultimo secolo e non è mai scaturito niente di buono per la nostra comunità. Sono 140 anni che resistiamo, resisteremo ancora”.