Fallito il vertice durato due giorni a Roma, tra autorità e investigatori italiani ed egiziani, la Procura di Roma ha fatto sapere che inoltrerà una nuova rogatoria internazionale per acquisire i tabulati telefonici di alcune persone e i video delle zone frequentate da Giulio Regeni.
L’Egitto ha ribadito di voler “proseguire la collaborazione con la parte italiana”, affrmando però di non voler consegnare i tabulati richiesti. Così si è espresso Mustafa Suleiman, procuratore capo congiunto egiziano a capo della delegazione.
Secondo la costituzione, infatti, la consegna dei tabulati telefonici “sarebbe contro la Costituzione e le leggi vigenti egiziane, ma il 98 per cento delle richieste italiane sono state soddisfatte. L’Italia ha chiesto la registrazione di chiamate telefoniche di tre persone in rapporto con la vittima e abbiamo detto: ‘Sì, vi metteremo al corrente’. Se l’avessimo saputo avremmo portato la risposta con noi a Roma”.
Insomma, segnali contrastanti e reazioni di dubbia interpretazione. Nel frattempo l’Italia ha richiamato l’ambasciatore dal Cairo. Ora Roma attenderà l’invio del materiale richiesto e promesso dall’Egitto, per cercare la verità sul terribile omicidio di Giulio Regeni.