Il 4 agosto, la Polizia di Stato di Udine ha arrestato un 52enne italiano, residente in città, in quanto trovato in possesso della droga dello stupro. Si tratta del secondo fermo nel giro di meno di un mese, a conferma dell’attenzione delle forze dell’ordine nei confronti della circolazione di questa sostanza, particolarmente pericolosa anche grazie alla facilità con cui si acquista in rete.
A seguito di una segnalazione, il personale della Squadra Mobile ha monitorato la consegna di un pacco, proveniente dall’Olanda e destinato al 52enne udinese. La spedizione era simile a quella intercettata il 9 luglio, così gli agenti hanno deciso di verificarne il contenuto, recapitato alle 9 del mattino di mercoledì direttamente nelle mani dell’uomo, intervenendo immediatamente e aprendo il pacchetto in presenza del destinatario. Al suo interno c’era un flacone di plastica di colore bianco, della capacità di un litro, pieno di liquido.
Si tratta di un liquido incolore, inodore e insapore che viene utilizzato anche come solvente industriale, ma che in Italia è vietato in quanto la sostanza è ricompresa nella Tabella IV degli stupefacenti, adottata dal Ministero della Salute. Viene infatti acquistato da privati prevalentemente per uso ricreativo, visto che la sua composizione è, né più né meno, quella alla base della cosiddetta ecstasy liquida, trattandosi di GBL, acido gamma butirrolattone, definito un precursore del GHB (acido gamma-idrossibutirrico), in cui si trasforma naturalmente nell’organismo una volta ingerito.
La perquisizione eseguita dagli agenti della Mobile ha determinato il sequestro anche di un analogo flacone in cui era contenuto del residuo di liquido simile a quello appena ricevuto dallo spedizioniere (riconducibile a un precedente acquisto), altri diversi flaconi su cui sono in corso accertamenti per determinare la natura del contenuto e un bilancino di precisione.
Il 52enne è stato posto agli arresti domiciliari. Al termine dell’udienza di convalida, nella mattinata di oggi, il Gip del Tribunale di Udine ha convalidato l’arresto per l’uomo, disponendone al contempo la scarcerazione.
Come noto, la droga dello stupro è così chiamata perché più volte è stata impiegata per eliminare i freni inibitori delle vittime, fino allo stordimento, arrivando, qui ere e proprie violenze sessuali.