Con i ‘se’ non si definiscono le vittorie, ma imparare dai ‘se’ potrebbe rappresentare l’inizio per trasformarli in certezze di future rivincite.
Una certezza Adriano Ioan ce l’ha: “Come si può evincere dal trend, il centrosinistra sarebbe stato battibilissimo, a condizione che fin dall’origine si fossero sprigionate quell’entusiasmo, quella determinazione e quella tenacia che nella coalizione di centrodestra si sono tatticamente coagulate nelle ultime settimane di campagna elettorale, determinando non solo, fatto mai prima accaduto, un nostro recupero nelle ultime due settimane di ballottaggio di oltre 500 voti, ma anche il sorpasso sull’avversario in alcuni quartieri della città, penso al quartiere di via Riccardo”.
Dall’analisi emerge che se ci fosse stato almeno ancora un mese di tempo e si fosse riusciti a mobilitare i cittadini a partecipare al voto, il risultato sarebbe stato diverso: “Bisognava partire ancora prima di dicembre, perchè in 4 mesi è arduo pensare di scalfire il radicamento costruito dal centrosinistra anno dopo anno, con uomini e mezzi che noi ci sognavamo. Siamo riusciti comunque a realizzare un miracolo.
Se tutti ci avessero creduto fin dall’inizio e si fossero liberate da subito quelle energie e quelle risorse umane che nell’ultimissimo periodo hanno dimostrato il loro peso, avremmo potuto riscrivere la storia amministrativa di Udine.
E’ dallo sprint finale comunque che attingeremo per compiere, lunedì 13 maggio, alle ore 19, all’hotel Là di Moret, una disamina articolata su quei fattori da consolidare per ancorarci sul territorio: penso ai molti aspetti del capitale umano e sociale – rappresentato da associazioni di volontariato, associazioni sportive, gruppi in generale portatori di interessi nei vari campi – sul quale andremo ad incidere per tessere i contatti con realtà che dobbiamo agganciare”.
Dunque, le strategie organizzative verranno messe a punto nella chiamata a raccolta che toccherà anche la questione di come invertire la rotta dell’astenia da partecipazione, visti i livelli di astensionismo che, contrariamente alla spiegazione del ‘silenzio-assenso’, va inquadrato semmai nella percezione dei cittadini di non poter più influire sul governo di una comunità di cui sono parte, quelli che non riescono a trovare una propria rappresentanza politica, quelli che si sentono permanentemente defraudati della qualità che li consacra cittadini e non sudditi.
Ed è in fase avanzata l’elaborazione del ricorso al Tar, annunciato in campagna elettorale, avverso la partecipazione della lista del Pd, in seguito all’esposto a suo tempo depositato nel quale si sottoponevano all’autorità giudiziaria alcune procedure non corrette nella presentazione di alcune delle candidature della lista stessa. Con un’iniziativa apposita verrà data comunicazione del ricorso, con tutte le conseguenze che, se venissero confermate le ipotesi di reato, si abbatterebbero sul Consiglio comunale.
8 maggio 2013