I carabinieri di Aviano hanno denunciato una 45enne di Padova, una 49enne di Curtarolo, nel Padovano, e un 53enne di San Fior (Treviso), ritenuti responsabili a vario titolo di truffa in concorso. I tre avevano raggirato una 64enne avianese: l’avevano convinta a firmare una ricevuta per la consegna di un catalogo di prodotti per la casa, mentre in realtà aveva sottoscritto un’obbligazione commerciale vincolante.
L’11 giugno la donna si è presentata in caserma, ricostruendo il raggiro. Qualche settimana prima, era stata contattata al telefono da una certa ‘Anna’ della ditta Wonder House, che sarebbe passata per recapitarle, senza alcun impegno, un dépliant di oggetti d’arredo e accessori per la casa.
Dandole il catalogo, ‘Anna’ ha specificato alla signora che non era necessario acquistare nulla. Facendole credere di firmare una ricevuta per la consegna, in realtà ha fatto attivare, con l’inganno, una carta Wonder Gift Card necessaria per acquistare prodotti promozionali della Bz Srl di Roma. Fidandosi della promotrice, la 64enne si è di fatto impegnata, per quattro anni, a utilizzare l’intero credito della spesa base della carta che le sarebbe stata consegnata, pari a 2.990 euro più iva per anno, per un totale di 11.960 euro. L’avianese ha ricevuto copia dei documenti, ignara dell’obbligazione sottoscritta.
La carta le è stata poi recapitata a casa da un certo ‘Roberto’ della Wonder House: la donna, supportata dal marito, ha riferito che non desiderava nulla. Il promotore, quindi, le ha spiegato che aveva sottoscritto un contratto. Spaventati e increduli, i coniugi hanno detto di essere stati vittime di una truffa, perché ‘Anna’ non aveva spiegato loro nulla.
Il promotore, dopo varie telefonate alla sua titolare di Padova, ha spiegato astutamente alla coppia che rischiavano gravi conseguenze legali, convincendoli ad acquistare prodotti dal catalogo per una spesa minima di 3.600 euro, ‘sventolando’ ripetutamente il contratto sottoscritto dalla donna. I coniugi, intimoriti, hanno scelto dal catalogo un materasso, un elettrostimolatore e altri oggetti, per un valore di 3.648 euro consegnando al promotore 648 euro in contanti come anticipo, prelevati dal bancomat.
A quel punto, la coppia ha denunciato tutto ai carabinieri, che hanno atteso l’arrivo del corriere per la consegna della merce. Quando è arrivato un furgone di colore bianco, hanno scoperto che si trattava del fratello della titolare della Bz Srl. I militari, quindi, hanno sequestrato i prodotti, affidandoli direttamente alle vittime del raggiro.
La titolare dell’azienda ha quindi spiegato ai carabinieri il meccanismo di vendita attraverso ‘gift card’, rendendosi disponibile a restituire la somma di 648 euro ricevuta in acconto a fronte della remissione della querela e alla restituzione dei beni sequestrati; ma il procedimento penale per truffa seguirà il suo corso.
Gli uomini dell’Arma raccomandano di leggere sempre i documenti prima di sottoscriverli.