“Se il Governo del Friuli Venezia Giulia ha ritenuto opportuno revocare negli scorsi giorni una delibera della Giunta dello scorso dicembre, che approvava il regolamento contenente i criteri per la predisposizione dei programmi di vigilanza e di controllo sui contenuti della legge regionale n.5 del 2011, restano validi i contenuti di quella norma che – segnala l’assessore regionale alle Risorse rurali ed agroalimentari Sergio Bolzonello – prevede il divieto della coltivazione degli Ogm sul territorio regionale”.
L’attuale Giunta, “che dunque vuole confermare questo divieto alla coltivazione degli Organismi geneticamente modificati in tutto il Friuli Venezia Giulia”, ribadisce l’assessore Bolzonello, si è vista di fatto costretta a revocare il regolamento in questione (già pronto dallo scorso dicembre), solo in quanto l’Unione europea ha inoltrato al Governo Italiano a fine 2012 la richiesta di una serie di informazioni sulla legislazione nazionale e regionali in materia di Ogm, evidenziando come un divieto che non si basi su precise linee di coesistenza fra coltivazioni convenzionali e coltivazioni Ogm contrastasse con le norma Ue.
“Resta quindi inteso – sottolinea Bolzonello – che il divieto alla coltivazione degli Ogm continua a valere sulla base della normativa nazionale, la quale subordina la semina di Ogm a specifica autorizzazione che può venir rilasciata solo se viene verificata caso per caso questa possibilità di coesistenza”. L’assessore rileva inoltre che la Giunta regionale ha già inserito fra le sue priorità l’emanazione in tempi brevi delle linee di coesistenza da far valere a livello regionale, garantendo la salvaguardia delle produzioni convenzionali regionali.
Nel frattempo si continuerà a svolgere i controlli sulla base della norma nazionale, che fra l’altro prevede sanzioni penali per chi utilizza sementi Ogm in assenza di autorizzazione. “Nulla cambia pertanto con la revoca delle delibera adottata a dicembre 2012 – precisa l’assessore – se non che si è voluto mettere in sicurezza la normativa regionale rispetto ad una possibile apertura di una pericolosa procedura di infrazione da parte dell’Unione europea”.
24 maggio 2013