Continuano le indagini sull’omicidio di via Garzarolli, a Gorizia. La vittima è Walter Pappalettera, classe 1981, ucciso nel pomeriggio di domenica, intorno alle 17, nel garage della sua abitazione, nel tranquillo quartiere di Sant’Anna.
Sarebbe stato prima picchiato e poi colpito più volte con un oggetto contundente. Gli aggressori – a quanto si apprende potrebbero essere due – non sono stati ancora identificati dagli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato. Gli agenti hanno operato sul posto insieme al procuratore di Gorizia, Laura Collini.
L’uomo, trovato agonizzante, è stato a lungo soccorso da personale del 118, ma tutti i tentativi sono risultati vani.
Non è da escludere che l’episodio violento sia riconducibile a un giro di sostanze stupefacenti. “Aveva un vissuto travagliato”, conferma il sindaco Rodolfo Ziberna, addolorato dalla tragedia. “Sicuramente stava attraversando un momento di disagio, per il quale era attenzionato da tempo dai servizi sociali”.
Anche il padre del 41enne, che da qualche tempo era tornato a vivere in famiglia, conferma come i problemi di dipendenza l’avessero allontanato dalla sua grande passione, quella delle gare in moto.
Complice la posizione riparata dell’area dei garage, non ci sarebbero testimoni diretti dell’accaduto, che ha lasciato senza parole tutta la comunità.
Le cause del decesso di Pappalettera, che presentava ecchimosi al volto e una ferita lacerocontusa sulla fronte, saranno chiarite dall’esame autoptico. L’attività investigativa – fanno sapere gli inquirenti – non consente al momento la divulgazione di ulteriori informazioni, come risulta prematura ogni altra considerazione sull’accaduto.
“L’uomo – è la ricostruzione del magistrato di turno – è stato soccorso a seguito della segnalazione di un passante, che l’aveva notato riverso a terra nella propria autorimessa, presumibilmente in seguito a un’aggressione”.
Dall’autopsia – che sarà disposta nelle prossime ore – si attende di capire anche l’ora esatta della colluttazione fatale e se Pappalettera abbia cercato di difendersi da chi lo stava aggredendo.