Ha chiesto il rito abbreviato Marius Lucian Haprian, il pizzaiolo rumeno 49enne da anni residente a Budoia, accusato dell’omicidio di Alessandro Coltro, l’artigiano di Sacile freddato da tre colpi di pistola il 24 settembre 2018 nel parcheggio del Meta Center di Fontanafredda. Stamattina si è celebrata l’udienza preliminare davanti al Gup, che ha fissato per il 17 gennaio 2020 la prossima udienza.
In questo lasso di tempo, i legali di Haprian, che hanno assunto da pochi giorni la difesa dell’uomo reo-confesso, ricostruiranno con l’aiuto di un consulente la dinamica dell’accaduto. La simulazione, spiega uno dei legali del 49enne, l’avvocato Stefania Pattarello, si baserà sulle risultanze oggettive emerse dalle indagini e sarà valutato se queste sono compatibili con la versione resa dall’imputato. In particolare, valuteranno le impronte rimaste sull’arma del delitto, una Beretta calibro 22.
Una simulazione cruciale, dal momento che il racconto dell’accusato e la ricostruzione degli inquirenti divergono. Al di là del motivo per cui Coltro si fosse recato all’incontro a Fontanafredda con 15mila euro – per uno scambio di denaro o per l’acquisto di Rolex – Haprian sostiene di aver avuto l’intenzione impossessarsi della somma che l’artigiano aveva con sè, ma non quella di ucciderlo.
L’imputato afferma di aver fatto fuoco durante una colluttazione, nata quando Coltro si era rifiutato di consegnargli il denaro, temendo che la vittima avesse con sé un’arma. Per l’accusa, invece, Harpian si era recato al Meta Center con l’intenzione di rapinare Coltro e aveva previsto la possibilità di ucciderlo; per questo gli contesta la premeditazione.
Per quanto riguarda le due coimputate nel processo, le sorelle dominicane Cricersa e Cesarina Garcia hanno proposto il patteggiamento. Cricersa, ex datrice di lavoro di Haprian, è accusata di favoreggiamento e ricettazione, mentre a Cesarina è contestato il solo favoreggiamento.