Si infittisce il giallo di Beivars, più le ore passano e più la soluzione del caso appare irraggiungibile. Fondamentale il ritrovamento dell’arma del delitto, quasi sicuramente un coltello da cucina, che non è chiaro se l’assassino abbia prelevato dall’abitazione della vittima: Rosetta Quaiattini. Il medico Carlo Moreschi ha cominciato l’autopsia sul corpo carbonizzato della donna, che sarà completata domani, mercoledì 31 gennaio.
Nel frattempo sono arrivati i sommozzatori dell’Arma dei carabinieri giunti da Genova che mercoledì mattina inizieranno le operazioni di scandagliamento alla ricerca di un coltello che non si trova. Sotto la lente la roggia che scorre proprio alle spalle della casa di Rosetta. E’ probabile che l’assassino si sia liberato dell’arma del delitto durante la fuga.
Gli investigatori stanno anche esplorando le conoscenze, i contatti, le relazioni che la donna teneva. Ma in questo campo le relazioni erano centellinate, tanto che con il fratello non intratteneva rapporti da 30 anni. Rosetta preferiva stare sola e anzi proteggeva la sua vita privata. Aveva installato delle inferriate sugli infissi, un impianto di videosorveglianza e addirittura un ombrellone che non permetteva ai vicini di notare quando la donna usciva o rientrava a casa.
Gli accertamenti bancari non hanno evidenziato incongruenze.
La Procura rinnova l’appello a chiunque abbia visto qualcosa o abbia materiale video della zona a farsi avanti. Al momento nessuna persona si è presentata in Procura.