Nadia Orlando è l’ennesima vittima di un amore malato, anzi di un sentimento che è tutto l’opposto rispetto all’amore e la sua memoria, ora che il suo sorriso si è spento per mano dell’uomo che diceva di amarla, va difesa.
Non c’è stato nessun tradimento: Nadia non aveva un’altra relazione, né un altro uomo. La Squadra mobile ieri ha ascoltato la cugina della 21enne di Vidulis uccisa al termine di una lite lunedì sera dal fidanzato, il 36enne Francesco Mazzega. Le due ragazze erano molto amiche ed è stata proprio la cugina a negare ogni possibile circostanza di un tradimento da parte di Nadia. Le due hanno trascorso in allegria e spensieratezza tutta la serata di domenica alla sagra di Vidulis, impegnate a lavorare nei chioschi.
Nel corso della confessione fiume, il fidanzato aveva, invece, parlato di un tradimento della giovane. Sarebbe stata la gelosia scatenata da quella rivelazione a far perdere il controllo al 36enne che, accecato dalla rabbia, le ha stretto le mani al collo fino a ucciderla. Ma questa è la sua versione dei fatti, la sua verità, ora smentita dalle testimonianze di chi conosceva Nadia e le voleva bene.
I famigliari della 21enne di Vidulis, che si sono chiusi in uno stretto silenzio, protetti da parenti e amici, hanno voluto dire la loro attraverso il legale incaricato di seguire il caso, Fabio Gasparini. “Non risulta alcun tradimento – ha ribadito l’avvocato della famiglia Orlando -. Stiamo fornendo tutti gli elementi anche per salvaguardare l’immagine di Nadia”.
Il legale ha anche rivelato alcuni aspetti più privati della storia tra Nadia e Francesco. Negli ultimi 20 giorni – ha detto – stavano insieme quasi 24 ore su 24. Lui passava spesso a prenderla a casa al mattino e andavano al lavoro assieme, alla Lima di Spilimbergo.
La coppia appariva affiatata e capitava spesso che Francesco si fermasse a casa di lei, a Vidulis, dove “era bene accetto, era diventato di famiglia”.
Una relazione come tante altre, quindi, almeno all’apparenza, ma sulla quale pesava l’ombra dalla gelosia di lui.