La Cassazione ha confermato l’ergastolo per Giuseppe Console, di 28 anni, e Alessandro Cavalli, di 39, che, dopo 15 ore di torture, uccisero tra il 25 e il 26 agosto del 2011 in uno stabile abbandonato dell’Ater nel rione di Gretta, a Trieste, Giovanni Novacco, di 23 anni, per infliggerli una sorta di ‘lezione’ perché la vittima era amico del nuovo compagno della ex moglie di Console. Novacco fu attirato in una discussione poi degenerata e finita con le sevizie e l’assassinio.
Il giovane venne legato, imbavagliato, torturato e infine ucciso dandogli fuoco. L’autopsia certificò che Novacco respirava ancora quando i suoi aguzzini gli hanno dato fuoco. La sentenza della Cassazione è stata pronunciata al termine di una lunga camera di consiglio.
Nessuno sconto di pena
Il processo si era celebrato con rito per abbreviato ma le accuse era tanto pesanti – omicidio volontario e sequestro di persona oltre a reati minori – che alla fine non c’è stato alcuno sconto di pena. L’avvocato Maria Genovesi, che assiste Cavalli, si è riservata ogni commento in attesa di “leggere la sentenza”, precisando però che la Cassazione ha “escluso l’aggravante per futili motivi”, decisione che però non ha comportato una diminuzione della pena. La vicenda destò grande scalpore in città con un’eco mediatico notevole e manifestazioni pubbliche come fiaccolate da parte dei cittadini.
Omicidio di Gretta: ergastolo per gli assassini
La Cassazione ha confermato la pena massima per Giuseppe Console e Alessandro Cavalli, che dopo 15 ore di torture, nel 2011, uccisero a Trieste Giovanni Novacco
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