Si è conclusa ieri mattina, a Udine, l’autopsia eseguita dal medico legale Carlo Moreschi sui corpi di Giuliano Cattaruzzi, morto suicida mercoledì 13 giugno dopo aver ucciso l’ex moglie Donatella Briosi in uno studio notarile in via Rialto. La Procura di Udine ha così concesso l’autorizzazione per i funerali dei due ex coniugi.
L’autopsia, eseguita su incarico del pubblico ministero Luca Olivotto, ha confermato la morte di entrambi a seguito dei colpi d’arma da fuoco esplosi dal revolver calibro 38 che l’ex architetto, da tempo residente a Tenerife, ha impugnato il giorno della tragedia. L’esame ha quindi confermato la dinamica di quanto accaduto, così come raccontata dai numerosi testimoni oculari che si trovavano nello studio del notaio Tania Andrioli per una compravendita di un immobile sito a Tarcento e da tempo al centro di controversie economiche tra i due ex.
Lo stesso Procuratore capo Antonio De Nicolo ha confermato la totale assenza di zone d’ombra. Si è trattato di un omicidio-suicidio e il caso verrà archiviato per l’avvenuta morte dell’unico possibile indagato, Giuliano Cattaruzzi.
Sono invece ancora in corso alcuni accertamenti sull’arma, ceduta da un amico di Cattaruzzi dopo aver compilato una dichiarazione di Cessione d’armi tra privati. L’anziano architetto, che aveva chiesto la pistola perché anziano e costretto nel suo soggiorno friulano ad abitare da solo, non era più in possesso di alcun titolo per riottenere l’arma che nel 2017 aveva ceduto a un amico.