E’ mutata da omicidio preterintenzionale in omicidio volontario aggravato, perche’ commesso per compiere il reato di furto o rapina dell’auto e del bancomat della vittima, l’accusa mossa dalla Procura dei minori di Trieste nei confronti delle due quindicenne udinesi indagate per la morte del Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni delle ferrovie trovato morto in un campo della periferia di Udine. Su questa base la Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip una nuova misura cautelare di quattro mesi in comunita’ nei confronti delle ragazzine.
Ci sono voluti oltre tre mesi di indagini per ricomporre il quadro all’interno del quale è maturato il delitto del pensionato udinese, ritrovato privo di vita in un campo di via Buttrio a Udine lo scorso aprile.
Il Gip Laura Raddino nell’ordinanza di custodia emessa ha disposto per le ragazzine altri quattro mesi di comunità. Le due, infatti, si trovano in una struttura protetta dall’11 aprile. Secondo quanto scritto dal gip nell’ordinanza, l’omicidio scaturì dalla delusione per non essere state accontentate nella loro ennesima richiesta di denaro.
VIOLENZA SESSUALE ESCLUSA
Il Gip esclude anche l’ipotesi di un tentativo di violenza sessuale da parte della vittima, come conferma l’esito dell’autopsia eseguita dal medico-legale Carlo Moreschi, che ha individuato la causa del decesso in ”asfissia da strozzamento in soggetto con contemporaneo schiacciamento del torace e dell’addome” e dal quadro indiziario e probatorio raccolto nei mesi di indagini, svolte dalla Squadra mobile di Udine diretta dal Vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan.
L’azione compiuta dalle quindicenni, per il gip, ”ha implicato una particolare forza, determinazione e persistenza”, sintomatica della volonta’ omicidiaria, ”perlomeno nella forma del dolo eventuale”. Non e’ ancora perfettamente chiaro chi e perche’ abbia deciso di recarsi nel campo di via Buttrio quel pomeriggio. Ma ”alla luce dei nuovi tasselli” per il gip, ”prende ulteriore consistenza l’ipotesi che la presenza delle due minori con Sacher in quel luogo pubblico ed esposto alla vista, sebbene defilato, fosse riconnessa al loro intento di ottenere denaro da quell’uomo anziano che gia’ molte volte le aveva accontentate e che la colluttazione fosse insorta probabilmente a seguito delle aspettative disattese delle due ragazze”. ”Poco plausibile e’ invece – continua il gip nell’ ordinanza – che la vittima stesse tentando di commettere una violenza sessuale nei confronti delle due ragazze”.
4 luglio 2013