Sono 120 le società e 220 i soggetti coinvolti nell’indagine del Comando Regionale Friuli Venezia Giulia che da stamattina all’alba ha impiegato 400 militari per eseguire seuqestri, perquisizioni e acquisizioni di documenti in Friuli Venezia Giulia, Triveneto e in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, su disposizione della Procura della Repubblica del Tribunale di Gorizia. Sono decine di enti pubblici, società e abitazioni di soggetti sottoposti ad indagini, all’esito preliminare di un’attività investigativa condotta su molteplici appalti di opere pubbliche per un valore di oltre un miliardo di euro.
Le fiamme gialle hanno perquisito le sedi di: Autostrade per l’Italia, Anas, Veneto strade, Autovie Venete, Commissario per l’emergenza della mobilità in A4, Fvg Strade, Concessioni autostradali venete, Commissario per l’emergenza traffico a Treviso e Vicenza. E poi le società che gestiscono gli aeroporti del Fvg, Treviso (Aer tre spa), Venezia (Save), Verona (Aeroporto Catullo), la Regione Fvg e le società competenti per i Porti e di Monfalcone (Consorzio per lo sviluppo economico del Monfalconese).
Le procedure di affidamento oggetto delle indagini riguardano la manutenzione e la costruzione di strade, autostrade, ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali, edifici, opere fluviali e di sistemazione idraulica, acquedotti, gasdotti, opere marittime e lavori di dragaggio, impianti di bonifica e protezione ambientale.
Ciò che emerge dalle risultanze istruttorie non sono solo le decine di turbative d’asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche un pericoloso fenomeno di frode nella realizzazione delle opere appaltate con lavorazioni eseguite utilizzando talvolta materiali non certificati, difformi da quelli dichiarati e in quantitativi inferiori rispetto a quelli richiesti e fatturati, con conseguenti gravi violazioni anche di natura ambientale, il tutto con il comportamento a volte omissivo di coloro che avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo.
Tra i reati per cui si procede si evidenziano l’associazione a delinquere, la turbativa d’asta, gli inadempimenti e le frodi nelle pubbliche forniture, i subappalti in violazione di legge e concussione. Sono al vaglio altre ipotesi di reato.