“Volete che l’Ospedale di Pordenone rimanga sul sito attuale di via Montereale?” Con questo quesito il ‘Comitato per la salute pubblica bene comune’ dà il via alla prima fase della richiesta di Referendum consultivo sul tema dell’Ospedale cittadino: per deposito del quesito occorrono almeno 40 firme autenticate di cittadine e elettori di Pordenone (ma i promotori puntano a meglio raccoglierne molte di più anche per dimostrare la partecipazione diffusa al tema e alla richiesta di referendum).
Poi il quesito con le firme verrà depositato ufficialmente e il Comune avrà circa 20 giorni per dichiararlo valido e preparare i moduli per la racciolta vera e propria delle 1500 firme autenticate di persone residenti a Pordenone da raccogliere in tre mesi.L’alternativa è che il nosocomio venga realzizato ex novo in Comina.
“Chiediamo a tutti i cittadini di Pordenone – fanno sapere dal Comitato – di recarsi, con documento d’identità, giovedì 21 febbraio dalle 8,30 alle 17,30, in Municipio, al piano terra presso la sede dell’Urp, e chiedere di firmare per il quesito referendario che verrà in seguito depositato, dando avvio formale alle scadenze successive previste dall’apposito Regolamento comunale”. Per larga parte del tempo sarà presente anche un membro del Comitato promotore ed è attivo un numero telefonico (3384475550-Michele) per info oltre che la mail del Comitato ([email protected]).
“Rivolgiamo un caloroso invito a recarsi in tanti a firmare, perché sul tema dell’Ospedale ma anche della salute pubblica, con spese previste di diverse centinaia di milioni di euro (con interessi altissimi da pagare a ‘privati’), rischi di nuova cementificazione e speculazione edilizia sul territorio, nonché impoverimento dei servizi territoriali e di base, siano i cittadini a potersi esprimere: per il bene comune ed esclusivo di tutta la comunità chiediamo con lo strumento previsto dallo Statuto Comunale di far esprimere tutti. Chi ha paura di questo strumento di democrazia?”, concludono i promotori.
I DUBBI DELLA LISTA CIVICA “IL PONTE”
LE RAGIONI DI LUCA CIRIANI, VICEPRESIDENTE FVG
18 febbraio 2013