Polemiche sempre più incandescenti sulle indagini che coinvolgono Ospiti in arrivo. Sale il tono e la portata della polemica scatenata dalle indagini avviate sull’Associazione udinese dalla Procura della Repubblica di Udine. Se l’accusa di occupazione abusiva di aree private e demaniali, dove molti migranti hanno trovato sistemazione in attesa di riconoscimento dello status di rifugiato, crea molte perplessità, a scatenare le reazioni più dure è l’ipotesi che la Onlus abbia tratto ingiusto profitto dalla presenza di clandestini, come presupposto per ottenere l’accreditamento indispensabile all’iscrizione nella lista degli enti destinatari del 5 per mille.
In difesa dei volontari di Ospiti in arrivo sono intervenuti giornalisti famosi come l’inviato de L’espresso, Fabrizio Gatti, che parla di stravolgimento dell’articolo 2 della Costituzione, mentre sul web è partita la raccolta di firme su Change.org per una petizione diretta al Governo, alla quale hanno già aderito già in 3.600 tra personalità della cultura, della politica, associazioni e semplici cittadini. Intanto sui social network, lo scontro tra chi difende i volontari e chi invoca norme sempre più restrittive si fa ora dopo ora più acceso.
Il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo (nella foto), cerca, però, di stemperare i toni della polemica, ricordando che l’apertura del fascicolo era dovuta in base agli elementi raccolti dagli investigatori. Saranno, quindi, i giudici, sulla base di un sereno confronto con i difensori della Onlus, a decidere se le ipotesi formulate dall’accusa siano fondate o meno.