Un anno fa, il 20 marzo 2016, un tragico incidente stradale alle porte di Tarragona, in Spagna, si è portato via la vita di 13 ragazze, studentesse Erasmus. Tra loro, c’era anche la friulana Elisa Valent, la 26enne di Venzone che soltanto una ventina di giorni prima era partita per la Catalogna.
Oggi, la famiglia Valent, con i genitori Anna ed Eligio, ha ricordato Elisa in una toccante celebrazione a Roma, con Papa Francesco, che ha voluto onorare il ricordo delle vittime nella solennità per la festa di San Giuseppe. Il Pontefice ha parlato dell’importanza di non perdere mai la capacità di sognare, di rischiare e di assumersi compiti difficili, sottolineando come sicuramente le 13 vittime del bus avessero tantissimi sogni da realizzare.
Nel pomeriggio, poi, i genitori di Elisa faranno tappa a Padova, dove anche l’Università ha voluto rendere omaggio alla giovane friulana, che frequentava proprio l’ateneo patavino. “Elisa – ha ricordato il professor Emanuele Zinato, del Dipartimento di Studi linguistici e letterari – prima di partire per l’Erasmus mi aveva chiesto di seguirla in una tesi su Italo Calvino e la fiaba”. E proprio la sua passione per la letteratura ha portato l’università a dedicarle un albero, che sarà piantato questo pomeriggio nel giardino di Palazzo Maldura, una delle sedi universitarie. “Pensiamo – ha detto ancora Zinato – che questo sia uno degli alberi dell’utopia del Barone rampante: un piccolo, tenace, prezioso simbolo contro la rapina del tempo e della morte”.
A Venzone, invece, il ricordo di Elisa slitterà di qualche giorno: “Visti gli impegni fuori regione dei genitori – ha detto il sindaco, Fabio Di Bernardo, fin da subito vicinissimo alla famiglia Valent – abbiamo pensato che sia più giusto onorare la memoria di Elisa più avanti, quando anche loro potranno ricevere l’abbraccio della comunità”.
Domenica 19 l’incontro al Miur
Ieri, le famiglie sono state ricevute dal Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli al Miur. “Era doveroso e importante aprire il Ministero, anche in una giornata non lavorativa, per incontrare le famiglie delle ragazze italiane tragicamente scomparse un anno fa in un incidente stradale in Catalogna durante il periodo dell’Erasmus. Da parte del Governo c’è il massimo dell’impegno affinché le studentesse e gli studenti che vivono una esperienza importante come l’Erasmus possano farlo sempre in sicurezza”ha detto Fedeli. La Ministra ha incontrato le famiglie a nome del Governo e ha ascoltato le richieste dei genitori delle ragazze che si sono costituiti nell’associazione “Genitori Generazione Erasmus“: maggiore sicurezza e regole condivise a livello europeo per tutte le giovani e i giovani che prendono parte al programma di studio e mobilità all’estero. All’incontro era presente anche il Presidente di Indire, Giovanni Biondi.
“Porrò al Consiglio europeo dell’Istruzione di maggio il tema di come dotarci di regole di sicurezza condivise, comuni per tutte le Università che ospitano l’Erasmus. Quando permettiamo alle nostre figlie e ai nostri figli di partecipare a questo progetto, li affidiamo alle istituzioni estere anche quando vivono fuori dall’università. Sono necessarie regole stringenti affinché quanto avvenuto un anno fa non avvenga mai più”, ha concluso la Ministra.
La giustizia ancora tace
Una morte, quella delle 13 studentesse (sette delle quali italiane) che resta ancora senza un colpevole. La giustizia catalana, infatti, non ha ancora chiarito i dettagli dell’incidente nel quale l’autobus – che stava riportando le giovani a Barcellona dopo che avevano partecipato alla Festa de Las Fallas – si era scontrato frontalmente con un’auto. Il conducente del mezzo, subito dopo la tragedia, aveva confessato di essersi addormentato, ma poi questa versione non era emersa in sede ufficiale di giudizio.