Il calo delle nascite, che tocca, in Friuli, i minimi storici, porterà la nostra regione a invecchiare sempre di più. Per guardare al futuro, però, bisognerebbe ricordare il passato e prendere esempio dai nostri antenati, che, nonostante le difficoltà, hanno sempre creduto nel valore della famiglia. Valore che si è perso nel tempo. Il presidente della Fondazione Crup, Lionello D’Agostini, cerca di dare una spiegazione a questo progressivo impoverimento.
“Accanto agli aspetti economici, che sicuramente incidono sul calo delle nascite – spiega D’Agostini – c’è il clima d’incertezza in cui vive tutta l’Europa. Si pensi soltanto alla Brexit, o alle elezioni in Spagna. E’ un clima generale, che non tocca soltanto il Friuli. Certo che qui è più accentuato il problema della denatalità”.
Anche per questo è importante ricordare il passato.
“Penso ad alcuni decenni orsono, non al medioevo. Si facevano anche 10, 12 figli. La società trasmetteva ideali fondamentali, come il vivere civile, la sussidiarietà, l’accoglienza. Sono questi i valori ereditati e da sempre insiti nella nostra storia. Perdendoli, inevitabilmente si blocca il processo di sviluppo. Per questo, credo che l’incertezza del futuro superi i problemi economici.
La mancanza di trasmissione dei valori ha avuto un effetto devastante. Non c’è qualità dell’esistenza. E’diventato tutto relativo. Ci si dedica a piaceri di carattere effimero. Così, in mancanza di valori, l’incertezza si aggrava”.
Eppure, il passato racconta un’altra storia.
“Siamo – continua D’Agostini – una terra di emigranti. In passato, non avevamo prospettive locali e i nostri nonni e bisnonni sono andati dappertutto, dalla Germania all’America latina, per fare soltanto due esempi. Sono partiti all’avventura senza garanzie, ma avevano la forza di volontà e la coscienza di voler tener viva la famiglia. Ora si è perso molto di quei valori e non basta certo l’incentivo del bonus bebè, per farli rivivere. Al massimo, aiutano a comprare i pannolini. Si ricordi anche l’esodo dopo Caporetto. Una vera fuga nell’incertezza, senza sapere cosa sarebbe successo. Eppure, i nostri bisnonni sono riusciti a mantenere un legame, anche e non c’era il benessere. C’erano le persone, anche 25 nei nostri cortili. Ma proprio quando è arrivato il benessere, è cominciata la disgregazione. Ognuno ha avuto la propria casetta e se le famiglie sono rimaste unite, lo si deve alle donne. Le donne hanno rappresentato per anni il collante. Senza arrivare a chiamarle angeli del focolare, rappresentavano un elemento di coesione centrale. Quando le giovani hanno cominciato a lavorare fuori casa, le nonne hanno continuato a riunire tutti intorno a un tavolo, almeno la domenica”.
Oggi la famiglia è mononucleare “e i ragazzi, sempre connessi con il mondo, sono in realtà soli e disperati. Dopo aver assaporato la libertà e passati i momenti di euforia, si ritrovano soli nelle loro camerette”.
D’Agostini, molto vicino ai giovani sia come presidente della Fondazione Crup, ente che da sempre sostiene, l’istruzione, la formazione e tutto quello che ruota intorno alle nuove generazioni, sia come padre di famiglia, non nasconde la sua preoccupazione.
“E’ difficile stare accanto ai ragazzi, anche per chi, come me e come tutti quelli della mia generazione, ha avuto esperienze diverse. Per aiutarli e cambiare in maniera assoluta, bisogna recuperare l’identità. Il processo si può agevolare grazie alle molte associazioni, che lavorano proprio per recuperare la memoria e l’identità del Friuli. A questo proposito, la Fondazione Crup ha avviato il progetto ‘Identità culturale del Friuli’, un’iniziativa che riafferma le ragioni di una realtà culturale forte e inclusiva, italiana, non solo friulana, e che vede la famiglia come valore fondamentale”.
Per concludere, abbiamo chiesto il presidente di dare un consiglio ai giovani di oggi.
“Non posso dare consigli – risponde D’Agostini -, ma l’augurio, che mi sento di dare, è che i giovani possano vivere serenamente, avendo chiari alcuni valori, che possano avere fede, e non intendo soltanto in Dio”.
Per guardare al futuro, bisogna aver ben presente i valori del passato
Lionello D'Agostini: "Non basta certo l’incentivo del bonus bebè, per far rivivere il valore della famiglia"
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