“L’incapacità d’intendere e volere non è accettabile, per noi oggi Pierluigi e Matteo sono stati uccisi due volte”, sono le dure dichiarazioni del Dirigente sindacale della FSP Polizia di Stato Raffaele Padrone all’indomani della notizia del deposito della perizia psichiatrica bis nel processo per duplice omicidio dei colleghi Rotta e Demenego, uccisi negli uffici della Questura di Trieste il 4 ottobre 2019 mentre procedevano all’arresto di Alejandro Stephan Meran.
“A fronte di quanto depositato dallo psicopatologo Stefano Ferracuti, incaricato di effettuare una nuova perizia psichiatrica, si ritiene che Meran non sia capace d’intendere e volere e, pertanto, non possa essere processato perché in quel momento ‘ha agito all’interno di una condizione mentale caratterizzata da un delirio persecutorio, di pregiudizio e di onnipotenza, ponendosi in nesso di casualità diretto con la patologia psicotica in atto e tale da escludere totalmente la capacità di volere’. Pertanto, di fatto, Meran non è imputabile e sarà prosciolto da tutte le accuse. Lunedì 14 marzo la Corte di Assise potrebbe riconoscerlo ‘socialmente pericoloso’ ma, anziché in carcere, sarà curato in una struttura Rems”.
“Non sono un medico – continua Padrone – ma quanto leggiamo sono parole durissime, che fanno crollare la speranza delle famiglie dei colleghi, di 31 e 34 anni, di vedersi riconoscere almeno la sacrosanta giustizia per la perdita dei loro cari, uccisi barbaramente dall’imputato, senza pietà”.
“Certamente non possiamo, come sindacati, entrare nel merito di una perizia psichiatrica, ma ci viene il dubbio di come si possa accettare questo ribaltamento della valutazione, che, in precedenza, era stata diversa e posta in una direzione che consentiva un giusto processo”.
“I genitori in primis, a cui ci stringiamo nel dolore, la Polizia di Stato e il sindacato della FSP Polizia esprimono sgomento da queste ultime notizie e sperano che il Tribunale prenda in considerazione la gravità del fatto e da esso tragga la giusta ispirazione per esprimersi in maniera severa, processando e condannando Meran per il crimine perpetrato”, conclude Padrone.