Le ipotesi di reato sarebbero falso in bilancio, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza e la dichiarazione fraudolenta mediante documenti falsi. Su questo starebbe indagando la Procura di Udine, insieme alla Guardia di Finanza, riguardo alla trattativa che portò il calciatore Rolando Mandragora dalla Juventus all’Udinese e viceversa.
Una vicenda ricostruita dal Messaggero Veneto che riporta anche di perquisizioni da parte delle Fiamme Gialle della sede della società bianconera, nel filone delle indagini sulle plusvalenze partita da Torino e che ha coinvolto diverse città d’Italia.
Il caso che riguarda l’Udinese è quello di Rolando Mandragora, passato prima dalla Juventus all’Udinese e che poi, due anni dopo, ha ripercorso la stessa strada al contrario. Mandragora, i cui diritti sarebbero stati acquistati per venti milioni, sarebbe poi stato riacquistato dalla Juventus per la stessa cifra, secondo un accordo per l’obbligo di ricompra già pattuito tra le due società.
Il nodo su cui si starebbe concentrando la Procura, secondo la ricostruzione del Messaggero Veneto, è quello legato alla dichiarazione dei redditi del marzo 2020, in cui, secondo l’accusa, l’Udinese avrebbe presentato elementi passivi fittizi, ignorando il sostanziale pareggio della trattativa per Mandragora, per l’evasione di una imposta da un milione e seicentomila euro. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO