“La carenza di organico è drammatica e la situazione non sembra destinata a cambiare in futuro”. È accorato l’appello che gli infermieri del Friuli Venezia Giulia – per bocca di Afrim Caslli, segretario provinciale di Udine del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche – rivolge alle istituzioni affinché si accorgano di questa condizione del personale sanitario. “La penuria di dipendenti determina tutta una serie di conseguenze, come l’aumento degli infortuni sul lavoro e delle assenze per malattia, che alla fine si ripercuotono sui pazienti – sottolinea ancora Caslli -. Inoltre si deve tener conto del fatto che l’età media degli infermieri è piuttosto alta, con le ovvie ricadute sempre sul servizio a utenti e pazienti”.
Per questo motivo quello che il Nursind ritiene prioritario in termini di sanità è che la politica intervenga proprio nel settore del personale. “È fondamentale lo sblocco del turn over tramite concorsi regionali da tenersi con continuità. Solo così si darà ossigeno alle corsie”.
“In secondo luogo – prosegue Caslli – bisogna riflettere su ciò che ha funzionato e ciò che ha fallito della Riforma attuata negli ultimi anni. A nostro parere il ‘matrimonio’ tra Asl della Bassa friulana e Isontina, per esempio, è stato fallimentare, perché le due entità non hanno trovato un linguaggio operativo comune, mentre per i cittadini si è creata una serie di disagi. In questo caso bisogna valutare la possibilità di ristrutturare l’organizzazione territoriale”.
“Sempre in quest’ottica sarebbe stato fondamentale rafforzare il territorio, soprattutto in termini di gestione delle cronicità, prima di chiudere alcune strutture ospedaliere. Questo ha amplificato il problema di intasamento dei Pronto soccorsi, perché rappresentano presidi sanitari sempre accessibili. Infine – conclude il segretario del Nursind Udine – è necessario riorganizzare il sistema delle urgenze soprattutto per quanto riguarda la gestione delle ambulanze e la loro operatività”.