Polizia: sistema al collasso. Sospendere Schengen

L’emergenza clandestini sta gradualmente portando al collasso il sistema di controlli nella zona confinaria, come denuncia il Sindacato Autonomo di Polizia di Udine.
“Era evidente che non sarebbero arrivati soltanto i carichi di disperati giunti nel nostro Paese a bordo dei “barconi”. Talmente evidente – sottolinea il sindacato – che sono stati predisposti nuovi servizi di controllo anche della fascia confinaria di questa provincia, i risultati fin da subito palpabili ma adesso stiamo collassando. Tra sabato e ieri (martedì, ndr.) sono stati rintracciati a Tarvisio 134 clandestini, che dopo i primi accertamenti sono stati per lo più muniti di decreto d’espulsione dal Territorio Nazionale entro 15 giorni.
“Sappiamo benissimo che questi non lasceranno mai il nostro Paese – continua la nota firmata dal segretario provinciale, Adriano Vuerich -, ma si presenteranno presso la Questura per chiedere asilo politico “.
Sotto pressione, quindi, non è soltanto la fascia confinaria, ma rischia di esserlo tutto il sistema: “è capitato che degli operatori si siano dovuti fermare in servizio per 16-18 ore consecutive – continua Vuerich -. Inoltre, ci chiediamo quale sia la situazione a livello sanitario, poiché risulta che nella giornata di ieri vi siano stati diversi casi di scabbia tra gli extracomunitari. Quali garanzie vi sono per gli operatori per ridurre il rischio di portarsi a casa oltre a pochi Euro anche qualche malattia contagiosa? “.
“È arrivato il momento di dire basta – tuona il sindacato -, non si può continuare a lavorare senza uomini mezzi e strutture, scoprire territori per coprirne altri, con quali garanzie di sicurezza?
Riteniamo che i nostri Governanti dovrebbero avere il coraggio, per garantire il reale controllo del confine terrestre, di sospendere il trattato di Schengen – conclude Vuerich – ripristinando il controllo alle frontiere, aggregare personale e soprattutto creare una struttura ad hoc idonea per la prima accoglienza dei clandestini dove vengano sottoposti a controlli sanitari e si possa espletare tutta la parte burocratica”.