Questa mattina si è celebrata una nuova udienza del processo per aggiotaggio e falso in prospetto della Banca Popolare di Vicenza, nel quale il giudice ha letto la lunghissima ordinanza degli ammessi come parte civile. Consumatori Attivi era presente in aula con numerosi soci, anche per sottolineare la necessità di giustizia in questo crack che ha portato all’azzeramento dei risparmi di ben 12.500 soci in Fvg.
Tutti i risparmiatori sono stati ammessi come parte civile, a esclusione di chi aveva acquistato le azioni dopo il 2015 e chi aveva sottoscritto la transazione con le due banche; riconosciuti anche quanti avevano sottoscritto operazioni baciate. Sono state ammesse anche Consob, Banca D’Italia e Bce.
“Questa ordinanza”, spiega Barbara Puschiasis, presidente di Consumatori Attivi, “conferma l’irrazionalità, se non addirittura l’illegittimità, della norma istitutiva del Fondo con l’ultima legge di bilancio nel punto in cui prevede l’indennizzo anche a favore di coloro che hanno acquistato dopo il 2015… Soggetti questi che oggi sono stati definiti dal giudice quali speculatori. Si afferma anche il principio che i vecchi azionisti (che aveva acquistato con Banca Popolare Udinese) debbano essere risarciti”.
“Chiediamo dunque al Governo, anche attraverso la voce della Regione e di tutta la politica Fvg che ha condiviso il nostro manifesto, di dare subito avvio al Fondo che indennizzi i risparmiatori sulla base del costo dell’azione (oltre a interessi legali e rivalutazione monetaria), escluda chi ha acquistato azioni dopo il 2015 in quanto speculatori, preveda l’arbitro e una dotazione patrimoniale solo iniziale di 1,5 miliardi di euro, da implementare con le ulteriori somme derivanti dai conti dormienti e non dalla fiscalità generale”.
“Non demordiamo e, se entro breve non sarà dato avvio al fondo, annunciamo già ora una mobilitazione dei risparmiatori”, conclude Consumatori Attivi.