I vari filoni di indagine sul crack della Popolare di Vicenza continuano a svilupparsi. Ieri, infatti, le fiamme gialle sono ritornate nella sede centrale della banca, a Vicenza, per acquisire nuova documentazione in merito all’indagine principale, scattata lo scorso settembre con le prime perquisizioni della guardia di finanza. In serata, poi, è arrivata anche la lista dei nomi dei primi indagati dalla Procura di Udine che, dalla fine del 2015, ha aperto un fascicolo sull’istituto di credito, sulla scorta delle denunce sporte anche in Friuli dagli azionisti traditi. Persone che sono state letteralmente abbindolate dagli operatori della Banca e costrette all’acquisto di azioni che, dal prezzo iniziale di 48 euro, sono crollate fino a valere appena 10 centesimi l’una.
Al momento, le persone iscritte sul registro degli indagati sono quattro: si tratta di Roberto Zorzi e Giacomo D’Ambrogio, rispettivamente direttore e vice direttore degli uffici della Popolare di via Cavour a Udine; di Venicio Stocco, direttore della filiale di Sacile, e di Alberto Cudiz, direttore regionale della banca. Tutti devono rispondere di concorso in truffa ai danni di risparmiatori.
A queste notifiche, stando a quanto trapela, potrebbero a breve aggiungersene altre, via via che i finanzieri completeranno gli accertamenti sulle singole querele presentate. Le indagini, insomma, sono in pieno svolgimento, per risalire alla catena di comando e capire chi abbia fatto scattare l’ordine di vendere azioni ai clienti.