Sono oltre seicento i pordenonesi nel mondo attesi a Chions in occasione della 36. edizione del raduno annuale degli emigranti organizzato dall’Efasce. Argentina, Brasile, Australia, Canada, ma anche Francia, Germania, Romania, Slovacchia e Inghilterra sono i Paesi dai quali provengono i nostri corregionali che, come da tradizione, ogni estate si danno appuntamento in una città diversa del Friuli Occidentale.
L’occasione non è solo quella di rivedersi tra amici e tornare a fare visita nei luoghi di origine. L’Ente Friulano per l’Assistenza Sociale e Culturale degli Emigranti (Efasce) presieduta da Michele Bernardon, da sempre ha voluto accostare al momento conviavile anche una riflessione su quanto sta avvenendo nel mondo e che vede come protagonisti i nostri corregionali.
Dopo l’accoglimento della delegazione in Villa Perotti da parte del Sindaco Fabio Santin nella giornata di venerdì alle 19, il raduno entrerà nel vivo il sabato mattina. Sempre nella stessa sala, si terrà il convegno dal titolo “Emigrazione e nuova mobilità – Cambiare il Paese per non cambiare Paese”. Alle 9.30 è prevista la registrazione dei partecipanti mentre alle 10 si terrà l’inizio ufficiale con l’intervento delle autorità. Quindi la relazione del presidente dei giovani industriali Marco Camuccio, seguito dal dibattito. A chiudere i lavori, il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello.
La domenica, invece, è dedicata alla consegna del premio Odorico – istituito dalla Provincia – ad un pordenonese che si è distinto per la sua operosità fuori dei confini regionali. Terminata la deposizione della corona di alloro al monumento ai Caduti, alle 10.30 il Vescovo emerito Ovidio Poletto celebrerà la santa Messa, mentre alle 12 nella sala dell’oratorio il Presidente della Provincia Alessandro Ciriani premierà l’azzanese Tiberio Dal’Olio. Al termine il pranzo conviviale con tutti gli emigranti, sempre nell’area dell’oratorio.
Come spiegato dal presidente dell’Efasce Michele Bernardon, “il titolo del convegno della giornata di sabato tiene conto di diversi aspetti legati all’attualità, primo tra tutti quello che ha a che fare con la disoccupazione giovanile e la precarietà dei contratti di lavoro a termine. Temi che hanno raggiunto di recente livelli tali da produrre effetti devastanti sul nostro Paese non solo sul piano economico ma soprattutto sul piano sociale.
Una delle conseguenze è proprio l’emigrazione, che vede coinvolti sempre più giovani studenti impegnati a concludere all’estero il percorso di studio iniziato in Italia ma anche la partenza di manodopera altamente specializzata”.