Hanno agito velocemente e sono stati presi altrettanto velocemente. La banda di moldavi ch,e tra il 12 e il 17 settembre, ha messo a segno in Friuli Venezia Giulia e nel vicino Veneto una serie di furti con spaccata è stata sgominata nel corso di unì’operazione congiunta dei carabinieri e della polizia di Stato. I dettagli sono stati presentati oggi a Udine negli uffici del Comando provinciale dei carabinieri alla presenza del capo della Squadra mobile Massimiliano Ortolan e del comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Udine, il maggiore Roberto Scalabrin. Veloci, si diceva i cinque moldavi tanto che gli inquirenti li hanno chiamati “la banda del cronometro”, vista la rapidità con la quale agivano e il numero di azioni portate a termine nell’arco di pochi giorni. Usando Suv Bmw di grossa cilindrata, tutte rubate tra l’Emilia Romagna e il Veneto, alle quali erano state cambiate le targhe sfondavano le vetrine arraffando in circa due minuti la merce di valore.
La base operativa era a Lignano Sabbiadoro dove i malviventi avevano affittato una villetta, mentre la vettura usata per effettuare le spaccate era stata occultata lungo il corso del Tagliamento, pronta per essere utilizzata. Il primo assalto si è verificato a Tavagnacco il 12 settembre. Tre giorni dopo è toccato a un negozio di telefonia a Udine e il giorno successivo è stata la volta dell’assalto a Monfalcone. L’ultima azione il 17 settembre a Mogliano Veneto, ancora una profumeria. A parte i danni causati agli esercizi colpiti, si stima che ogni colpo abbia fruttato in media 30 mila euro, cifra destinata forse a sfiorare i 50 mila euro nel caso di Monfalcone, tra profumi di marca ed elettronica di alto livello. Solo parte della refurtiva è stata tuttavia recuperata e le indagini proseguono per comprendere quali canali abbiano utilizzato i moldavi per piazzarla.
Carabinieri e poliziotti, circa una quarantina gli uomini che per vari giorni si erano messi sulle tracce dei criminali, nella mattinata del 18 settembre a Lignano, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Chiril Portnoi del 1991, Mihail Portnoi del 1993, Serghei Mocanu del 1990, Dorel Scoarta del 1992 e infine di Alexandru Ostrov, del 1991. Sia Ortolan che Scalabrin hanno parlato di questa operazione come del miglior esempio di cosa si possa ottenere grazie alla stretto coordinamento operato tra le forze dell’ordine, che ha permesso di sgominare questa banda giunta in regione il 9 settembre.
Presa la ‘banda del cronometro’
Hanno compiuto razzie in quattro località regionali, sconfinando anche nel vicino Veneto
65
articolo precedente