La Polizia di Stato di Trieste ha incastrato la banda che, nel mese di aprile, aveva messo a segno un colpo dall’ingente bottino in un appartamento di un palazzo signorile del centro città.
Il gruppo, che aveva pianificato nel dettaglio il furto, era composto da due donne e due uomini. Per due triestini, già noti alle forze dell’ordine, il Gip, su richiesta del Pm titolare del fascicolo Pietro Montrone, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre è stato scattato l’obbligo di presentazione quotidiana in Questura per una delle complici e la denuncia per l’altra.
Le indagini, dirette dalla Procura di Trieste e svolte dalla Sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile giuliana, hanno consentito di far luce sui responsabili attraverso la meticolosa ricostruzione dei loro movimenti grazie alle immagini delle telecamere e all’analisi dei tabulati telefonici.
L’autore materiale del furto, camuffato da ‘rider’ e indossando una mascherina chirurgica, si era fatto accompagnare in auto nei pressi dell’abitazione presa di mira, entrando con le chiavi. Dopo essersi impossessato del bottino – composto da diversi oggetti preziosi – aveva raggiunto il complice che lo attendeva in macchina.
Nel frattempo una delle due donne indagate – che era solita frequentare le due vittime – si era assicurata che i coniugi proprietari dell’appartamento fossero entrambi impegnati. La seconda donna, al telefono, aveva assicurato il ‘coordinamento’ tra gli esecutori materiali e l’altra complice, che aveva il compito di monitorare i movimenti delle vittime.