Sono due le persone, tutte originarie della Romania, ma domiciliate in provincia di Venezia e Ravenna, destinatarie di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Udine, a conclusione dell’indagine condotta dal Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Gradisca d’Isonzo e denominata convenzionalmente “Mac 2021” contro i furti seriali di materiale hi-tech ai danni della catena Mediaworld.
Le misure, sono state emesse a carico di un uomo di 40 anni, domiciliato a Cervia, e di un ragazzo di 21 anni, residente a Campolongo Maggiore. Un terzo giovane di 20 anni, sempre di nazionalità rumena e senza fissa dimora in Italia, è stato denunciato per analoghi fatti. Le indagini sono iniziate a novembre, a seguito dell’arresto di quest’ultimo per un furto di telefonia mobile avvenuto all’interno del punto vendita della catena di Villesse.
Non ritenendolo un episodio isolato e sospettando che il giovane non avesse agito da solo, i militari hanno monitorato i suoi movimenti, anche dopo la sua scarcerazione, giungendo a individuare gli altri due complici.
Le investigazioni hanno documentato diverse trasferte del gruppetto, in particolare dei due destinatari delle misure cautelari in carcere, che, a bordo di auto, quasi sempre prese a noleggio, si muovevano nel Nord-est, consumando quotidianamente razzie di telefoni, tablet e droni, scelti nella fascia di prezzo più alta.
Il 27 gennaio, dopo l’ennesimo furto ai danni del Mediaworld di Tavagnacco, i carabinieri del Norm di Gradisca hanno arrestato in flagranza di reato il 20enne, mentre il compare di 40 anni fuggiva a bordo di una macchina a noleggio lungo l’autostrada, diretto verso Venezia. Il fuggitivo è stato poi intercettato e arrestato a seguito di un lungo inseguimento della Polizia stradale di San Donà di Piave.
Il valore commerciale della merce recuperata solo in occasione del loro arresto ammonta a circa 5mila euro, ma è evidente l’abitualità e professionalità della banda. Infatti, i ladri erano soliti infilare i prodotti trafugati all’interno di body indossati sotto gli abiti, e riuscivano a eludere le barriere antitaccheggio con apposite apparecchiature, i cosidetti jammer.
Non è la prima volta che i carabinieri del Norm di Gradisca indagano su furti di materiale d’ingente valore ai danni della catena di elettronica. Già a giugno 2020 era stata sgominata un’altra banda rumena, con il recupero di un cospicuo quantitativo di merce marchiata Apple per un valore pari a 28.000 euro.