I genitori dei bimbi disabili uno, Ufficio scolastico regionale zero. Il presidente del Tar del Friuli Venezia Giulia ha infatti accolto parzialmente l’istanza cautelare che chiedeva di rivedere il numero di ore concesse agli studenti che hanno bisogno degli insegnanti di sostegno. La decisione, che sarà notificata nei prossimi giorni, ordina all’Amministrazione regionale di adeguare il monte ore a quanto previsto dalla normativa statale che non può in alcun modo essere subordinata alle esigenze di bilancio.
A dare in anteprima al nostro settimanale questa notizia è l’avvocato Teresa Dennetta, che assiste il folto gruppo di famiglie residenti in provincia di Udine (oltre una trentina) decise a contrastare l’accordo preso nel dicembre del 2012 tra Ufficio scolastico provinciale e Azienda sanitaria. In base a questo patto sono stati adottati parametri diversi da quelli stabiliti dalla legge 104, dove sono fissati inderogabilmente i rapporti tra numero degli insegnanti e alunni disabili. “L’accordo in discussione – aveva sottolineato l’avvocato nell’articolo che avevamo dedicato alla questione – è gravido di conseguenze: questa convenzione provoca un danno evidente al bimbo disabile perché non ottiene gli strumenti necessari per crescere e diventare indipendente, creando inevitabilmente nuovi costi per la collettività. Inoltre, è evidente il danno riflesso sui compagni, perché l’insegnante di sostegno non aiuta soltanto il bimbo disabile, ma fa in modo che la sua presenza si armonizzi con il resto della classe che, altrimenti, subisce rallentamenti inevitabili dato che l’insegnante curricolare deve giocoforza abbassare gli standard”.
L’avvocato Dennetta definisce questa prima decisione molto importante: “E’ un segnale chiaro sul fatto che la legislazione tutela chiaramente questo diritto che non può essere compresso da scelte di carattere amministrativo. Sono perciò ottimista sul fatto che in tal modo si sbarrerà la strada a nuovi tentativi similari e che cesserà l’ostracismo che ci è stato opposto dagli uffici scolastici”.
Ricordiamo che il ricorso al Tar punta, oltre che alla sospensione del provvedimento di riduzione delle ore, anche alla cancellazione dell’accordo tra Ufficio scolastico e Ass 4.