Ieri, il Tribunale penale di Gorizia ha emesso l’attesa sentenza del terzo maxi processo per la morte di ex lavoratori del cantiere di Monfalcone a causa dell’esposizione all’amianto. La pronuncia è arrivata dopo 385 giorni e 40 udienze. Il giudice ha condannato gli ex dirigenti dell’Italcantieri Giorgio Tupini, Corrado Antonini, Antonio Zappi, Roberto Schivi e Mario Abbona a un totale di 20 anni e tre mesi di reclusione. La Procura della Repubblica, con i pm Bossi, Collini e Maltomini, aveva avanzato una richiesta ben più alta, per un totale di 80 anni di reclusione.
Non ha fatto in tempo a sentire la sentenza di condanna l’imputato Enrico Bocchini, già direttore di stabilimento, che è morto qualche giorno fa a Cesena. Gli imputati e Fincantieri spa, in qualità di responsabile civile, tra risarcimenti danno e provvisionali dovranno sborsare oltre un milione di euro, che si aggiungono a quelli già pagati in precedenza.
“L’Osservatorio Nazionale Amianto – fa sapere il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni – continuerà il suo impegno a Monfalcone come negli altri stabilimenti colpiti dal flagello dell’amianto killer, che ha provocato centinaia di morti per mesotelioma, cancro polmonare, alla laringe, alla faringe, al colon, non risparmiando i familiari dei ricorrenti per le tute portate in casa e, quindi, perfino con casi di cancro alle ovaie delle mogli che, sventurate, lavavano gli abiti dei mariti”.