Sono state le modalità organizzative del centro estivo in cui ha perso la vita il piccolo Stefano Borghes al centro della lente d’ingrandimento dell’udienza del processo svoltasi questo pomeriggio al Tribunale di Gorizia.
E’ stata un’udienza del processo per la morte del piccolo Stefano Borghes, caduto in un pozzo nel parco Coronini di Gorizia nel luglio 2020, dedicata all’ascolto del teste di polizia giudiziaria quella svoltasi questo pomeriggio al Tribunale del capoluogo isontino. E’ stata approfondita così la situazione riguardante la presenza del centro estivo a cui prendeva parte Stefano. La giudice Cristina Arban ha chiesto all’ufficiale di polizia intervenuto sul posto se il parco fosse aperto al pubblico: “No – è stata la risposta – per entrare bisognava effettuare una prenotazione al direttore del curatorio della Fondazione Coronini e non c’erano state prenotazioni”. Dopo precisa domanda posta dalla pm Ilaria Iozzi è stato quindi chiarito che le porte del parco in quella tragica mattina erano aperte. E’ stato inoltre evidenziato come per accedere al parco l’organizzazione del centro estivo avrebbe dovuto contattare il direttore del curatorio: “Nello specifico caso non era stata effettuata alcuna richiesta” ha sottolineato il teste. La prossima udienza del processo si svolgerà il 22 dicembre alle 13, quando saranno ascoltati quattro teste scelti dalla pm. GUARDA IL VIDEO