Rimane alta in questo periodo dell’anno la domanda di prodotti ittici, che continua ad aumentare in maniera esponenziale con l’approssimarsi del periodo delle festività natalizie.
A questo dato oggettivo, la Guardia Costiera risponde con un’operazione nazionale finalizzata a contrastare l’inevitabile incremento del rischio a cui è esposto il consumatore finale nell’acquisto di prodotti ittici provenienti – soprattutto in questo periodo dell’anno – dall’estero e immessi sul mercato senza le necessarie informazioni sulla provenienza e, molto spesso, non idonei al consumo umano poiché non rispondenti ai necessari parametri di qualità e genuinità.
L’operazione complessa “Frontiere Tracciabili” vede impegnati oltre 3mila uomini e donne della Guardia Costiera in una serie di mirati controlli lungo l’intera filiera ittica, concentrati sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione, dove peraltro viene accentrato anche il prodotto proveniente dall’estero. All’intenso piano di controlli, si sono inoltre aggiunte verifiche mirate sui punti di ingresso nel territorio italiano come porti e aeroporti, nonché verifiche su strada e lungo autostrade. L’operazione si focalizza sulla verifica della bontà dei prodotti della pesca importati, perché rispondano ai requisiti di igiene, qualità e tracciabilità, garantendo tutte le informazioni necessarie ad attestarne la loro provenienza legale.
Il dispositivo, coordinato a livello nazionale dal Centro Nazionale di Controllo Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca delle 15 Direzioni Marittime regionali, ha permesso di registrare, a oggi, 9.000 verifiche condotte dagli ispettori della pesca su tutto il territorio nazionale: 380 le sanzioni elevate, per un importo complessivo di oltre 600 mila euro, con 274 sequestri operati per un totale di circa 80 tonnellate di prodotto ittico irregolare pronto ad essere immesso nel circuito della grande distribuzione.
Tra le attività più significative a livello nazionale, spicca anche un’operazione a San Dorligo della Valle: in un’azienda del settore edile, il personale della Capitaneria di Trieste ha scoperto, all’interno di un locale adibito ad officina, prodotti ittici trattati e lavorati nel procedimento di affumicatura e salatura, in locali privi di autorizzazione e/o riconoscimento, nonché in evidenti condizioni precarie e carenti igienico/sanitarie. Sono stati sequestrati 273 chili di salmone, 3,2 chili di branzino e 700 grammi di sogliola, oltre all’attrezzatura utilizzata per la lavorazione (affumicatura/salatura e conservazione del prodotto).
“Già nel nome questa rilevante operazione indica due priorità: garantire i consumatori, garantire informazioni corrette sull’origine e tracciabilità del cibo e, in questo caso, del pescato. Ringrazio la Guardia Costiera che durante tutto l’anno svolge un’attività di controllo e prevenzione per la tutela dell’intera filiera della pesca, fino al consumatore finale. Operazioni come queste, su larga scala, hanno lo scopo di assicurare la qualità del pescato che arriva sulle nostre tavole in questi giorni in cui la richiesta di prodotto ittico è certamente più elevata.” ha dichiarato la Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova. “Grazie al costante operato delle donne e uomini del Corpo lungo la filiera ittica e all’attenzione costante nei confronti del prodotto importato dall’estero, a tutela del Made in Italy, viene assicurata – non solo la piena sostenibilità dell’attività di pesca nei nostri mari – ma il costante supporto al ceto peschereccio e alle imprese italiane”.
“Questa operazione – ha affermato il Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino – conferma l’attenzione che il Corpo, e più genericamente del Sistema-Italia, rivolgono alle eccellenze del Paese, in questo caso i nostri pescatori, ancor più in un frangente delicato quale quello che stiamo attraversando, dando riposte concrete alla necessità di tutela dei nostri cittadini”.