Le temperature non sono ancora scese sotto lo zero, ma le previsioni non promettono niente di buono. Per questo la Cri di Udine è già pronta a raccogliere le richieste d’aiuto. Andre Spinato, vicepresidente del comitato di Udine, spiega che sono già due le squadre di soccorso presenti sul territorio. Il compito degli otto volontari, quattro per ciascuna squadra, è quello di vigilare la situazione in città dalle 21 all’una di notte, realizzando una mappatura dei senza dimora.
Nell’eventualità di nuovi casi, la richiesta di aiuto è segnalata ai servizi sociali e viene loro offerta un’alternativa alla strada. Lo scorso anno il piano d’emergenza era scattato dal 7 dicembre fino a fine marzo. Al momento non si è ancora deciso l’inizio. Appena scatterà l’emergenza, il servizio di vigilanza sarà attivo sette giorni su sette.
I volontari distribuiscono ai bisognosi anche bottigliette d’acqua e tè caldo, oltre a indumenti pesanti e coperte. Oltre a questi aiuti, ogni mercoledì in stazione è attivo il Safe point, dove tre volontari distribuiscono un kit igienico di base e indicazioni su dove trovare riparo e un pasto. I punti sono la mensa di via Ronchi per un piatto caldo, il punto d’incontro in viale Ledra per una doccia o lavare i vestiti e gli empori solidali di via Pastrengo e via Marangoni, dove sono distribuiti abiti e generi alimentari.
L’obiettivo è, in tutti i casi, il reinserimento sociale.
A Pordenone
Nel capoluogo del Friuli occidentale è stato aperto un tavolo del Comune per le emergenze. Vi partecipano la Croce rossa italiana, ma anche le associazioni attive sul territorio.
“Il compito della Cri – ha spiegato ai microfoni di Telefriuli Giovanni Antonaglia, presidente del comitato Cri di Pordenone – è quello di risolvere le emergenze sanitarie, in particolare delle persone anziane e sole. I volontari le accompagnano a fare una visita di controllo o a comprare le medicine. I soci delle altre associazioni si occupano per esempio delle piccole manutenzioni”.
Per i bisognosi italiani è attivo il servizio di distribuzioni delle borse spesa due volte al mese.
Per gli stranieri in difficoltà è aperto lo sportello di via Cappuccini, che distribuisce anche pasti caldi
“Al momento – spiega Antonaglia – sono una trentina, tra richiedenti asilo e non, le persone senza dimora nel capoluogo del Friuli occidentale, 18 delle quali sono ospitate nel dormitorio di Porcia. Alcune volte le persone in difficoltà non vogliono andare nei ricoveri e preferiscono ricorrere ad amici e conoscenti. In questi casi, i volontari cercano di verificare la situazione. Con l’arrivo del freddo, non vorremmo che troppe persone rimanessero senza un riparo”.