Un sedicente procacciatore d’affari residente a Gorizia, risultato poi un truffatore seriale, è riuscito a farsi consegnare da un pensionato triestino tutti i risparmi di una vita, quasi mezzo milione di euro. Nella sua rete sono finite altre quattro persone, che gli hanno affidato cifre tra i 1.500 e i 20mila euro. Le cinque vittime, tutte avvicinate nei casinò sloveni, non hanno più rivisto i soldi. L’uomo è stato denunciato dalla Guardia di finanza per truffa aggravata.
Al pensionato di Trieste si era presentato nel corso di un torneo di poker a Nova Gorica, in Slovenia, come agente di commercio, riferendo di occuparsi della compravendita e dell’import/export di vetture nuove e usate con l’estremo Oriente.
E’ riuscito a farselo amico e gli ha proposto di partecipare a un ‘affare’ relativo all’acquisto e alla rivendita di auto. Gli ha chiesto la disponibilità di un capitale iniziale promettendo guadagni tra il 20 e il 25%. Si è fatto consegnare in tutto 470mila euro in contanti, senza mai portare avanti l’affare. È stato denunciato per truffa aggravata dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia che lo ha segnalato alla Procura per i raggiri e l’ingiusto profitto ai danni del risparmiatore triestino.
I finanzieri goriziani hanno scoperto che il truffatore aveva frodato allo stesso modo anche altre quattro persone, residenti tra le province di Trieste, Milano, Forlì e Reggio Emilia. Dalle indagini è emerso che il procacciatore d’affari era stato ripetutamente denunciato in passato per truffa, appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta.
Per di più era sconosciuto al fisco. E’ stato denunciato per aver omesso la presentazione delle dichiarazioni redditi in relazione ai ‘proventi illeciti’ percepiti dai truffati. Le imposte evase supererebbero i 216mila euro: il gip del Tribunale di Gorizia ne ha disposto il sequestro per equivalente, così da recuperare gli ingiusti guadagni incassati dal truffatore seriale, da poco trasferitosi in provincia di Udine. Gli è stata anche contestata la ripetuta violazione della normativa antiriciclaggio, irrogando sanzioni amministrative fino a 196mila euro.