Ventun morti e quindici feriti, di cui 5 in gravi condizioni. E’ un bilancio impietoso quello del terribile schianto che si è verificato ieri sera a Mestre, quando un pullman è precipitato sotto il cavalcavia facendo un volo di almeno 10 metri.
Tra le vittime due bambini: un neonato di pochi mesi e una 12enne. La carcassa del mezzo è stata rimossa alle 5 di questa mattina. Alla guida del mezzo il 40enne trevigiano Alberto Rizzotto, morto nello schianto.
L’autista aveva postato l’ultimo messaggio su Facebook ieri sera, alle 18.30, un’ora e mezza prima della tragedia. Si era geolocalizzato davanti allo ‘Hu Camping Town’ di Marghera, dove alloggiavano i turisti del pullman, tutti stranieri.
Era dipendente della Martini Bus, che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea, con la quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia. La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo sulla strage.
“Allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti”, ha detto il procuratore Bruno Cherchi, annunciando che oggi verrà disposta un’attività medico-legale “sia per attività ordinaria di controllo sia anche perchè possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l’identificazione”
Tra le ipotesi che si stanno vagliando sulle cause dell’incidente c’è quella di un malore dell’autista.
Un video diffuso sembra suffragare l’ipotesi di un malore: si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico, poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail.
Un disastro che, per numero di morti, è secondo a quello avvenuto nel 2013, lungo l’autostrada A16, nel comune di Monteforte Irpino. Allora le vittime accertate furono 40.