Magnifica Rettrice, care studentesse e cari studenti, signore e signori, autorità tutte
sono onorata di ricevere questo premio che è un riconoscimento alla partecipazione alla vita e alla gestione dell’università, che è stato dato a me come Presidente del Consiglio degli Studenti, ma che va in realtà a tutti i rappresentanti.
Per questo desidero condividerlo con gli studenti, iscritti o già laureati, che negli ultimi quattro anni hanno dedicato molto impegno e molto del loro tempo alla rappresentanza studentesca all’interno del nostro Ateneo in questa difficile e delicata fase che segue all’entrata in vigore della Riforma.
Credo sia importante sottolineare tutto ciò perché chi si è messo in gioco ha saputo comprendere che frequentare l’università non significa solo apprendere nozioni, ma significa anche viverla come un’esperienza di crescita, unica, da ricordare per sempre. Per noi, l’università è una piccola società di cui ci sentiamo parte attiva e alla cui vita democratica partecipiamo in modo propositivo e competente.
Siamo consapevoli che il nostro contributo è fondamentale e ci impegniamo con l’obiettivo di apportare dei miglioramenti per la nostra generazione, ma non solo, in un’ottica di solidarietà, ciò che desideriamo è lasciare un’università migliore agli studenti che verranno. Vogliamo inoltre che la collaborazione, nata già da un paio d’anni, con il Consiglio degli Studenti dell’Università di Trieste possa continuare e rafforzarsi sempre più, arrivando alla creazione di una fitta rete in Friuli Venezia-Giulia che ci permetta di coordinare al meglio tutte le nostre attività e iniziative nella gestione della vita studentesca all’interno delle due università.
Sono orgogliosa di poter dire che da tre anni questo fine comune è stato perseguito anche con una stretta collaborazione tra gli studenti di tutti e 5 gli Enti di alta formazione della Regione (le due Università, i due Conservatori e la SISSA).
Importanti risultati e traguardi sono stati raggiunti proprio grazie al fronte comune che è stato possibile mettere in atto tra i rappresentanti degli studenti, in un’ottica straordinariamente lungimirante. Ecco perché ritengo che questo premio sia anche per tutti loro e ci tengo a ringraziare il Consiglio degli studenti dell’Università di Trieste per la loro presenza in questo teatro oggi.
Questo riconoscimento, quindi, va condiviso anche con gli studenti che, pur non essendo rappresentanti, sono ora coinvolti nelle Commissioni di Assicurazione della Qualità del nostro Ateneo; con gli studenti impegnati nel tutorato; con coloro che, nell’arco degli ultimi anni, hanno preso parte ai movimenti, contribuendo a far crescere quel senso di appartenenza che molti di noi sentono; con le Associazioni studentesche che, tramite le proprie attività, hanno sensibilizzato la comunità anche su temi e argomenti all’apparenza non strettamente accademici, ma che comunque rientrano nella missione che la stessa università ha e che, anzi, la rafforzano, ossia trasmettere cultura e accrescere la società dal punto di vista civile e umano.
Infine, questo premio va anche a quei tecnici amministrativi e a quei docenti che negli ultimi anni hanno saputo ascoltare gli studenti, dimostrando grande impegno e grande spirito di responsabilità e collaborazione.
La nostra Rettrice, la Professoressa Cristiana Compagno, sta per concludere il suo mandato; questa inaugurazione mi sembra un’ottima occasione per ringraziarla davvero per il suo impegno e la sua dedizione in un periodo storico così complesso, nel quale molte energie sono state spese per contrastare la folle politica di screditamento dell’Università Pubblica messa in atto dal penultimo Governo e mai mitigata dall’ultimo.
Pur avendo avuto posizioni non sempre condivise sulle politiche universitarie, la Rettrice ha sempre dimostrato grande sensibilità nei confronti dei suoi studenti, grande attenzione alle nostre esigenze e costante disponibilità al dialogo, al confronto, all’ascolto: qualità che per noi sono essenziali per una figura come quella del rettore e per le quali a lei va la nostra stima, il nostro rispetto, il nostro affetto.
Quest’anno per concludere il mio intervento non posso semplicemente augurarvi un buon Anno Accademico.
Ciò che mi sento di augurarvi è innanzitutto che coloro che avranno presto in mano le sorti dell’Università Italiana si dimostrino capaci di compiere scelte lungimiranti, che trovino il coraggio di uscire dai binari finora percorsi tornando a credere nell’università e a considerarla un investimento per il futuro dell’intera società.
Ci aspettiamo che i prossimi governi, sia nazionale che regionale, dimostrino la volontà politica di puntare sull’Università, finanziandola in modo adeguato, garantendo il diritto allo studio e sostenendo le strutture che se ne occupano.
Ci aspettiamo che le necessità del mondo accademico siano rispettate e che si smetta di credere che investire nell’Università pubblica sia uno spreco di risorse. Ci aspettiamo che le scelte politiche del nuovo ministero siano frutto di un ampio dibattito e siano quindi condivise con tutti i soggetti che animano e vivono l’Università Italiana.
Se tutto questo avverrà, potrà davvero essere un buon Anno Accademico per tutti noi.
6 marzo 2013