Puntare sempre a migliorare. È questo l’obiettivo che la Regione, per voce dell’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, indica come obiettivo della campagna di prevenzione attuata attraverso gli screening oncologici. I dati sull’adesione hanno confermato che circa il 60 per cento dei cittadini del Fvg si affidi stabilmente agli screening oncologici organizzati dalla Regione.
In Friuli Venezia Giulia il primo programma ad essere attivato è stato quello per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina, che dal 1999 al 2015 ha visto aumentare l’adesione dal 40 al 59,4 per cento. I dati del 2015 rivelano che 60.902 donne su 102.469 invitate allo screening hanno aderito. Il 2,5 per cento delle aderenti (1.534) sono state sottoposte a un esame di secondo livello, la colposcopia, che ha evidenziato 151 lesioni precancerose di basso grado e 307 lesioni di alto grado o invasive.
Nel 2005 è stato avviato lo screening del cancro della mammella, rivolto alle donne dai 50 ai 69 anni, che sono invitate a eseguire una mammografia ogni due anni. Per chi aderisce regolarmente, il programma continua fino ai 74 anni. Anche in questo caso si è registrato un significativo aumento dell’adesione, passata dal 50 per cento nel 2005 al 60,2 per cento nel 2015. Nel 2015, su quasi 94 mila donne invitate, 56.565 hanno aderito. Il 6,3 per cento di queste è stata richiamata per un approfondimento che ha fatto riscontrare 368 patologie tumorali diagnosticate e prese in cura per accertamenti successivi.
Dal 2008 è infine operativo il programma di prevenzione e diagnosi precoce del cancro del colon retto. Si rivolge a uomini e donne dai 50 ai 69 anni, invitati a eseguire ogni due anni un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Dal 2008 al 2015 l’adesione è balzata dal 36,4 per cento al 60,3 per cento. Nel 2015 sono state 97.592, su 161.898, le persone che hanno aderito. Il 4,9 per cento degli aderenti (4.780) ha poi eseguito una colonscopia che ha rilevato 131 adenomi cancerizzati o cancri invasivi, 551 adenomi avanzati e 1.264 adenomi iniziali.
Per arrivare a esaminare il 70 per cento della popolazione, però, c’è ancora bisogno di lavorare e soprattutto di informare, grazie anche a una nuova campagna informativa che parte proprio in questi giorni. “È pensata per far conoscere maggiormente l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce – ha spiegato Telesca -. Si tratta di un investimento importante sulla salute dei cittadini perché molto spesso attraverso gli screening si può intercettare per tempo la malattia. La prevenzione è un investimento: quello che spendiamo lo recuperiamo in termini di salute dei cittadini e di minori costi sanitari”.