Hanno trascorso la notte all’addiaccio i tre alpinisti veneti rimasti bloccati da ieri pomeriggio, domenica 18 novembre, sulla Cima Strugova, elevazione del Gruppo del Mangart nelle Alpi Giulie Occidentali. Ed è un intervento difficile, il più complesso del 2018, quello che i tecnici del Cnsas di Cave del Predil stanno svolgendo in queste ore. Nella zona dove si trovano i tre alpinisti le temperature sono scese a -10 gradi e nevica. Sul posto da ieri pomeriggio sta intervenendo la stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e Speleologico che è rimasta in contatto con i tre per tutta la notte tramite il cellulare, sondando ogni mezz’ora la situazione.
Al soccorso in corso sulla Strugova stanno prendendo parte anche i tecnici della Guardia di Finanza di Sella Nevea e Cave del Predil.
Aggiornamento alle 12
Buone notizie arrivano nella tarda mattinata dai tecnici del Cnsas del Fvg impegnati in un importante e difficile intervento di soccorso sul Mangart. I tecnici della stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e speleologico hanno infatti raggiunto intorno alle dieci, dopo tre ore di cammino lungo la cresta delle Ponze, i tre alpinisti in difficoltà sulla Cima Strugova, li hanno rifocillati e hanno iniziato lentamente il rientro lungo la stessa cresta. I quattro tecnici li hanno legati con la corda, uno per ciascuno, e li stanno conducendo con molta cautela lungo la cresta affilata e resa insidiosa dalla presenza del vetrato, il sottile strato di ghiaccio che si forma direttamente sulla roccia e che si cela sotto la neve.
Si tratta di un intervento tra i più difficili degli ultimi vent’anni effettuati dalla stazione di Cave del Predil, ha riferito il capostazione di Cave del Predil che controlla le operazioni dal campo base. Si deve procedere lentamente di conserva su una cresta affilata senza potersi ancorare alla roccia e c’è scarsa visibilità. Quest’ultimo motivo rende impossibile l’invio sul posto dell’elicottero della Protezione Civile, che è comunque pronto a partire da Tolmezzo in caso di una schiarita: il meteo purtroppo non lascia ben sperare in questo senso. Incontro ai quattro soccorritori è stata inviata un’altra squadra di tecnici per recuperare tutti i materiali e rendere più leggera e sicura la conduzione in cordata agli altri con la massima concentrazione passo dopo passo. Ci vorranno ancora diverse ore prima che si concluda l’intervento.
Sorpresi da buio e neve a -10 gradi
Gli alpinisti avevano il progetto di risalire la via Kugy alla Strugova, un percorso di 500 metri di dislivello e 1500 metri di sviluppo e scendere per la via della Vita ma si sono attardati più del previsto. A sorprendere la comitiva sono stati il buio e la neve che li hanno costretti a uno stop forzato e a chiamare i soccorsi. Già ieri è stato fatto un primo tentativo per raggiungerli, passando per il versante sloveno e il bivacco Brusettini, perché si pensava che si trovassero più in basso sulla parete. Poi, però, si è cambiata strategia, anche perché l’elicottero non può essere impiegato a causa della scarsa visibilità.
In questo momento e da ieri sera sta nevicando e la visibilità è notevolmente ridotta dalla nubi basse, ma una squadra di quattro tecnici del Soccorso Alpino sta cercando di raggiungere gli alpinisti attraverso la Cresta delle Ponze, dopo essere partita dal Rifugio Zacchi, essendo altri percorsi impraticabili.