Tra il 2018 e il 2019 misero a segno decine di furti in abitazione nelle province di Pordenone e Treviso. Per questo furono condannati a oltre cinque anni di reclusione ciascuno. La Cassazione ha dichiarato inammissibili i loro ricorsi.
Sono, dunque, diventate definitive le condanne inflitte dalla Corte d’Apello di Trieste a un 30enne (cinque anni e 10 giorni) e a un 39enne (cinque anni e due mesi), entrambi albanesi, per aver partecipato a gran parte dei 66 colpi attribuiti alla banda che, per alcuni mesi, imperversò tra Friuli e Veneto.
Il sodalizio fu sgominato dalla Polizia di Stato di Pordenone, che li catturò nell’aprile del 2019. Le scorrerie fruttarono alla banda oltre 2 milioni di euro tra denaro contante, gioielli, orologi, lingotti in oro, oltre a pistole e munizioni che i malfattori erano pronti a utilizzare. Parte della refurtiva, del valore di circa un milione di euro, una pistola e una cassaforte rubata nel Friuli occidentale furono trovate nascosti in un casolare tra Sacile e Conegliano.
I due furono condannati nel luglio 2020 a cinque anni e tre mesi e a cinque anni e sette mesi con il rito abbreviato dal Tribunale di Pordenone, pena ridotta in appello l’anno successivo.