Continuano i depistaggi sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato e ucciso al Cairo oltre tre anni fa. Il nuovo capitolo della ‘saga’ delle versioni fantomatiche sul destino del giovane di Fiumicello è arrivato oggi da Ginevra, dove è in corso la Conferenza internazionale del lavoro.
Le frasi choc sono del ministro del lavoro egiziano Mohamed Saafan che, secondo quando riportato dal sito Al Bawaba, avrebbe accreditato l’ipotesi di un delitto legato alla criminalità. “Si tratta di un omicidio ordinario – ha spiegato – che sarebbe potuto accadere in qualsiasi Stato, come gli omicidi di egiziani in Italia o quelli di qualsiasi altra persona di qualsiasi altra nazionalità”.