Tre ore di discussione con poco meno di 200 pagine per spiegare perché quello di Liliana Resinovich non è un suicidio. Gli avvocati di Sergio e Veronica Resinovich e del marito della donna Sebastiano Visintin hanno spiegato al gip Luigi Dainotti perché sono contrari alla chiusura del caso come richiesto dal Pm Maddalena Chergia al termine delle indagini della squadra mobile della questura di Trieste che confermano come si sia trattato di un suicidio. Davanti al tribunale un sit-in di una ventina di persone per chiedere la riapertura delle indagini, il fratello di Liliana non ha dubbi così come Claudio Sterpin, l’amante con cui Liliana si sarebbe dovuta incontrare il giorno della sua scomparsa il 14 dicembre del 2021.
Sterpin dovrà anche tornare in questura nei prossimi giorni ma per altri motivi. Il gip invece sul caso di Liliana il cui corpo era stato ritrovato il 5 gennaio nel parco di San Giovanni poco distante da casa, deciderà a breve.